Buon compleanno Dottor Zivago!
Compie cinquant’anni il capolavoro di David Lean ispirato al romanzo premio Nobel di Boris Pasternak. Un film entrato nella storia del cinema che si deve alla volontà di un italiano: il produttore Carlo Ponti…
C’è un compleanno importante in questi giorni a proposito di film ispirati dalla letteratura. Compie cinquant’anni, infatti, Il dottor Zivago, uno dei capolavori del grande David Lean, tratto dall’omonimo romanzo di Boris Pasternak (premio Nobel nel 1958) che, vietato in Unione Sovietica fino al 1988, diventò un film nel 1965 con una prima newyorkese il 22 dicembre.
Considerato tra i “100 migliori film della storia del cinema”, Il dottor Zivago scalò subito i palmarès internazionali aggiudicandosi cinque Golden Globe e cinque premi Oscar, consacrando divi indiscussi i suoi indimenticabili protagonisti: Omar Sharif e Julie Christie, la cui tragica storia d’amore, sullo sfondo della prima guerra mondiale e della rivoluzione russa, ha segnato l’immaginario di più di una generazione.
Meno nota, invece, è la complessa storia produttiva il cui merito va tutto ad un italiano: Carlo Ponti. Fu lui, infatti, a radunare i capitali internazionali (americani, inglesi e italiani) e a convincere il regista di Lawrence d’Arabia (7 Oscar) a portare sul grande schermo l’epico affresco storico-politico scritto da Paternak, pubblicato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nel 1957.
In principio il celebre produttore Carlo Ponti, pensò a sua moglie, Sophia Loren, per il ruolo della giovane Lara, ma David Lean lo convinse che la diva italiana non fosse adatta ad un personaggio che all’inizio della storia è poco più di una ingenua ragazza, preferendole una delle attrici simbolo del Free cinema inglese, Julie Christie.
La trama del film, trasposta fedelmente al romanzo dalla penna dello sceneggiatore Robert Bolt, abbraccia, infatti, un vasto arco temporale che va dalla 1905 al 1943, narrando la storia d’amore impossibile tra il medico-poeta Zivago e la bella Lara, sullo sfondo di una Russia sconvolta dal dramma della prima guerra mondiale, dalla fame e dalle sofferenze delle classi più povere, dal ciclone della rivoluzione russa e della guerra civile tra “rossi” e “bianchi” (motivo per cui fu a lungo censurato dal regime sovietico).
David Lean costruisce l’ordito del film puntando sulla forza di una serie di personaggi secondari come il fratello generale (un tormentato Alec Guinnes), lo spietato e misterioso Strel’nikov (Tom Courtenay), il viscido Komarovskij di Rod Steiger per costruire un affresco dei sentimenti umani che ruotano intorno al tema del potere, del sogno rivoluzionario, della trasformazione epocale di una società. Attribuendo alla poesia, come nel romanzo, il ruolo salvifico di baluardo contro la barbarie e garanzia di un futuro.
Ancora oggi, a distanza di cinquant’anni, Il dottor Zivago figura al quarto posto negli incassi di sempre per quanto riguarda il mercato italiano, e la colonna sonora di Maurice Jarre, col Tema di Lara continua a vendersi in tutto il mondo. Per il suo compleanno, infatti, il British Film Institute, in collaborazione con Warner Bros, ha riportato il film nelle sale inglesi, ovviamente in versione restaurata 4K. Un’ottima occasione, insomma, anche per (ri)leggere il libro.
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