La sporca “semidozzina” del grande ispettore Lojacono

Martedì 10 gennaio in onda su Raiuno, in prima serata, la seconda puntata di “I bastardi di Pizzofalcone”, la miniserie ispirata ai fortunati gialli di Maurizio De Giovanni per la riuscita regia di Carlo Carlei. E Alessandro Gassman fa centro nei panni dell’ispettore dei “bastardi di gloria persa”. Da vedere…

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Più che bastardi degli sfigati! Ma dei veri sfigati ognuno con una triste e dolente storia. Un ispettore tacciato di collusione con la mafia è trasferito da Palermo a Napoli; un agente femminaro e cialtrone; un altro che non accetta il lutto della moglie, ormai lontano nel tempo; una giovane ragazza che non dichiara la sua omosessualità per non fare “scomodo” al padre; un altro roso dalla gelosia per la bella moglie, e per ultima, l’unica sempre in divisa che si nutre di gossip.
È una squadra eterogenea, insomma, quella dell’ispettore Lojacono – col volto di Alessandro Gassman nella serie di Raiuno – , emarginata e messa all’angolo causa precedente caso di coinvolgimento con un traffico di droga. Eppure basterà rispondere ad una telefonata per un presunto omicidio per … Da qui in poi, infatti, il destino della sporca “semidozzina” cambierà: da reietti a protagonisti inattesi dei mille delitti in una Napoli che inghiotte tutto e tutti.
I bastardi di Pizzofalcone nati dalla felice mano del quasi sessantenne Maurizio De Giovanni si pongono tra noir e procedural police, con incursioni nel giallo, nel thriller, ma soprattutto nell’hard boiled tosto e crudo. Le vicende dell’ispettore Lojacono e della sua squadra di “bastardi di gloria persa” sono impregnate di sangue e dolore, di morte e vita, di preziosismi stilistici e di sporcature narrative. Ingredienti utili e fetenti per questa discesa negli inferi di una Napoli tra l’esoterico e la luce, quel lume o barlume di ragione che si perde e si trova negli ormai sintetici bassi partenopei.
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Singolare la carriera di Maurizio De Giovanni che esplode nel 2006, quasi cinquantenne, e che nell’arco di una decina d’anni arriva a produrre sei romanzi dedicati a Lojacono, sette immersi nell’ambiente sportivo e ben undici incentrati sul commissario Ricciardi, il personaggio che gli ha dato per primo fama e successo.
Uno scrittore prolifico, insomma, quasi al livello del mostro Stephen King! Fatte le debite proporzioni De Giovanni merita il giusto riconoscimento per la qualità della scrittura e per la forza dell’intreccio che mette nelle sue storie, ma soprattutto per la intensa caratterizzazione dei personaggi che proliferano nei suoi gialli.
Ognuno ha una sua precisa identità. Anche con poche righe a disposizione lo scrittore napoletano tratteggia personaggi a tutto tondo. In questo mood Carlo Carlei, regista della miniserie in sei puntate di Raiuno, segue e entra sempre più in profondità nei meandri delle anime di questi outsider che poco alla volta diventano padroni dei propri destini, anche senza volerlo.
Un Carlo Carlei in stato di grazia che ben adatta i romanzi al piccolo schermo con sapienza e fascinazione da grande schermo: ampio respiro, direzione impeccabile degli attori, virtuosismi di macchina eccellenti, mai banali e/o a sproposito.
Forse, unica pecca, l’eccessivo uso del grandangolo ad esasperare alcuni momenti di tensione. Nel complesso l’impianto narrativo è aperto e di grande impatto, permettendo alle microstorie di rincorrersi, una dietro l’altra, ospitando un grande affresco di un mondo al confine tra etica e deriva. Tra vita e morte. Tra amore e odio. Il tutto condito da un bravo Alessandro Gassman che riesce anche a far fare qualche perfido sorriso grazie alla sua innata vis comica.
Da non perdere le prossime puntate… Grazie Bastardi!