I gemelli D’Innocenzo tra foto e poesia. Aspettando le “Favolacce” alla Berlinale


Nel 2018, con La terra dell’abbastanza, si erano rivelati prepotentemente al grande pubblico della Berlinale. Quest’anno, alla vigilia del loro ritorno nella kermesse tedesca con Favolacce, Fabio e Damiano D’Innocenzo mostrano nuovamente il loro sguardo originale sulla realtà con una raccolta di fotografie intitolata Farmacia notturna (Contrasto con il contributo di Gucci, in libreria dal 6 febbraio).

Da ragazzi si scambiavano un Motorola mal funzionante e uno alla volta, poi, sgattaiolavano a scattare istantanee ed immortalare momenti da ostrarsi l’uno con l’altro. È questo lo spirito che hanno voluto recuperare, stavolta affidandosi a una Ricoh piccola e compatta, ottima per non infastidire gli sconosciuti scelti come soggetti: catturare le sfumature del quotidiano e farne un mezzo per riconoscersi e ricongiungersi.

Un uso poetico della fotografia che non stupisce, perché chi ha visto il loro film lo ha saputo ritrovare anche in quelle “istantanee” di periferia. D’altronde nella poesia hanno mosso i primi passi, come testimonia la raccolta Mia madre è un’arma (pubblicata nel 2019 per la Nave di Teseo).

La raccolta si apre e si chiude con un loro dialogo, ma è nel mezzo che si sviluppa il dialogo più interessante. Un discorso fotografico che mostra tracce di luoghi molto diversi, da New York a Latina, e di persone note e meno note, su tutte commuove la presenza del fotografo Pietro Coccia, scomparso lo scorso giugno.

I differenti soggetti sono accomunati dalla ricerca della bellezza nel dettaglio, che offusca il totale per darne una nuova lettura. È l’intimità del piccolo, quella stessa intimità che la città spesso tende a nascondere, la reale protagonista. La quotidiana bellezza che rappresenta un passante particolare, un gesto caratteristico di una persona amica, un ragazzo che cammina per la città scattando foto col suo Motorola scassato o suo fratello gemello che lo aspetta a casa, immaginandoselo alla fermata dell’autobus, illuminato solo dall’insegna della farmacia notturna.