LUI e LORO. Il Berlusconi della grande monnezza, secondo Sorrentino
In sala dal 24 aprile (per Universal Pictures), “LORO 1”, la prima parte della saga berlusconiana di Paolo Sorrentino. Un affresco fin troppo sorrentiniano del popolo di nani e ballerini, politici corrotti, faccendieri, imprenditori intrallazzoni e, soprattutto, valanghe di escort che hanno dominato quegli anni. Con LUI, mascherone da Bagaglino, che domina questa grande monnezza. Decisamente deludente …
Se l’obiettivo è provocare disgusto, schifo e farti fare un nauseante bagno nella volgarità, LORO ci riesce perfettamente. Se, invece, come Paolo Sorrentino suggerisce – nelle note di regia – la spinta narrativa viene dalla “tenerezza”, vuol dire che il suo atteso film su Berlusconi ha deragliato completamente. O almeno la prima parte, poiché, come ormai già tutti sanno, è diviso in due: LORO 1 nelle sale dal 24 aprile e LORO 2 dal 10 maggio, per Universal.
Di certo, dopo i 104 minuti della prima parte, a svelarsi è soprattutto il pronome del titolo: LORO. Che sono politici corrotti, faccendieri, imprenditori intrallazzoni, pesci piccoli e piccolissimi, starlette, aspiranti tali e, soprattutto, una vagonata di escort che popolano a tette e chiappe di fuori l’intero film. Tutti loro, appunto, brigano a vario titolo per arrivare a corte da LUI, Berlusconi, col sorriso plastificato e stampato sul volto-maschera di Toni Servillo che fa il suo ingresso dopo oltre un’ora di film, travestito da odalisca, con gran sfoggio del Sorrentino touch, divenuto ormai d’ordinanza.
Dopo La grande bellezza, è persino scontato, il regista premio Oscar sforna la grande bruttezza. Anzi, la grande monezza, come suggerisce la scena notturna dei fori imperiali capitolini, dove rovina un camion dell’Ama a seguito dell’attraversamento di un ratto gigante, con tanto di esplosione alla Zabriskie Point e spazzatura che vola in cielo.
Appena qualche minuto prima ad attraversare la stessa strada era stata l’auto con scorta di Berlusconi, avvistata in lontananza da LORO, la solita truppa di nani e ballerine. Quest’ultime soprattutto che, di quell’inno alla prostituzione che è stato l’intero ventennio berlusconiano, ci rimandano nel film più che la denuncia, il gusto voyeuristico per la donna-merce. E per fortuna che siamo in tempi di #Me Too.
Non è un Divo all’Andreotti il Berlusconi del regista napoletano. Almeno in questo primo capitolo. Ma piuttosto un personaggio da reality, da talk show del pomeriggio, da soap opera. Infatti non lo vediamo politico, ma ormai detronizzato nella sua villa in costa Smeralda, nel tentativo di riconquistare il cuore di Veronica Lario (Elena Sofia Ricci), proprio come in una puntata della De Filippi.
E in passerella troviamo un po’ tutti e tutto del suo universo: dalla Noemi del papy a Lele Mora, dai ciondoli a farfalla donati alle favorite alle barzellette-freddure sparate a raffica anche dal suo giardiniere. Niente di nuovo, insomma, da tutto quello che le cronache ci hanno raccontato fin qui. Resta da chiedersi, dunque, quale potrà essere il pubblico di LORO, sia l’1 che tanto più il 2. Chi avrà voglia, insomma, di fare un gran ripasso dell’orrido ventennio. Del resto riportato in auge nei suoi aspetti ben più drammatici dalle recenti sentenze dei tribunali.
Una curiosità, per chiudere. Il volto di Berlusconi compare tatuato sul fondo schiena di un’acrobatica escort all’inizio del film. Come pure un tatuaggio di una falce e martello era stampato sul braccio di una ragazza ne La grande bellezza e il faccione di Karl Marx sulla schiena di una sorta di Maradona in Youth-La giovinezza. Sorrentino sappiamo è un abile manipolatore di estetiche ed immaginari, ma stavolta sembra davvero aver fatto confusione.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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Gabriella, che fantastica stroncatura! Non correrò a vederlo, anche se lo farò. Ma faccio girare il tuo pezzo: Sorrentino è epigono di se stesso, per me insopportabile fin dalla Grande bellezza. Felice di leggerti sempre e comunque, e di essere d’accordo con te. Baci grandi.