L’unico West dove si beve il brandy. “Arrivano i Sister”, il libro che Audiard porta a Venezia

Due spietati killer tra l’Oregon e la California della febbre dell’oro. È “Arrivano i Sister”, il romanzo western del canadese Patrick Dewitt (Neri Pozza, 2012) che Jacques Audiard ha adattato per il cinema e porta in concorso a Venezia 75 ed ora in sala. Una dark-comedy piacevole, con punte di comicità, ironica anche nei momenti più malinconici. E i Sister sono i primi personaggi del West che si sbronzano con il brandy!

Arrivano i Sister è un romanzo western pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2012 e scritto da Patrick Dewitt, canadese nato a Vancouver nel 1975, alla sua seconda opera.

Il regista francese Jacques Audiard insieme a Thomas Bidegain l’ha sceneggiato e portato sullo schermo col titolo The Sisters Brothers e con Joaquin Phoenix, John C. Reilly e Jake Gyllenhaal. Il film sarà in concorso alla prossima Mostra internazionale del cinema di Venezia.

Avevo letto il libro alla sua prima uscita circa sei anni fa, ma non ne conservavo un ricordo particolare. Il western non è un genere letterario molto diffuso in Italia, ma io, divoratore di pellicole del genere ormai da più di mezzo secolo, ho cominciato a leggere i romanzi da cui spesso derivavano i film più belli per poi scoprire dei veri capolavori.

 

Alla notizia del film di Audiard, ho riletto il libro di Dewitt. La prima considerazione è che forse tutti i libri meritano una seconda lettura. Ho avuto così modo di assaporare meglio soprattutto l’ironia che pervade questa dark-comedy, ambientata nel 1851 durante la febbre dell’oro, fra l’Oregon e la California, e che probabilmente non avevo colto a pieno la prima volta.

La storia è narrata in prima persona da Eli, il maggiore dei due fratelli Sister, killer spietati al soldo del solito capitalista senza scrupoli, il Commodore, che vive in una villa sfarzosa a Oregon city. Eli, dei due, è quello problematico, che mette in discussione il loro lavoro ma poi non esita, come Charlie, a uccidere anche senza motivo.

I due fratelli partono da Oregon city alla volta della California dove daranno la caccia a Hermann Warm, un cercatore d’oro che il Commodore vuole morto.

Il viaggio verso San Francisco è una piccola odissea fra uccisioni, sbronze devastanti e incontri con strani personaggi del panorama della frontiera. Dal dentista al quale i due rubano l’anestetico alla locandiera tisica, della quale, ovviamente, Eli si innamora ma che si concede a Charlie per pochi dollari.

San Francisco è in piena febbre dell’oro e Warm si rivelerà un osso duro per i due Sister. Eli scoprirà allora il motivo per cui il Commodore lo vuole morto e che Charlie conosceva ma non gli aveva rivelato da subito. I due finiscono per essere coinvolti nella ricerca dell’oro insieme alla loro ex vittima, avviandosi verso una fine inaspettata e non proprio lieta.

Arrivano i Sister è un libro piacevole, con punte di comicità, ironico anche nei punti malinconici, sicuramente lontano dai grandi classici del genere come i romanzi di Luis L’Amour o la meravigliosa quadrilogia di Larry McMurtry. Da notare infine che i Sister sono i primi personaggi del West che si sbronzano con il brandy!

Non ci resta che andare al cinema a vedere il film, che sarà sicuramente divertente. Per fortuna il western non è morto, perché se lo fosse lo sarebbe anche il cinema. A Venezia lo sanno e dopo l’australiano, SweetCountry di Warwick Thornton dello scorso anno, come pure il bellissimo Hostiles di Scott Cooper che ha aperto la scorsa Festa di Roma, prepariamoci a godere le pellicole di Audiard e dei fratelli Coen: The Ballad of Buster Scruggs, annunciato inizialmente come una serie tv per Netflix e poi trasformato in corsa in un lungometraggio di 132 minuti. Ma anche questo un western pieno d’ironia, e di musica (c’è pure Tom Waits) in perfetto stile Coen.