Da Sylvia Plath a Pirandello. Nella biblioteca di TorinoFilmFest 2021
TorinoFilmFest 2021 con un ricco programma e anche buona letteratura. Dal nuovo atteso film di Costanza Quatriglio liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Ilaria Capua a “Tre donne” di Sylvia Plath passando per il teatro di Eduardo De Filippo portato nuovamente al cinema da Edoardo De Angelis. Ma anche l’ultimo Clint Eastwood ‘Cry Macho’, l’Anita Ekberg di Monica Bellucci, gli omaggi a Pietro Balla e Giovanna Marini …
Resistenza e resistenze, di ieri e di oggi, recupero della memoria, lotte e conquiste del femminismo, prima fra tutte la legalizzazione dell’aborto.
Le parole chiave del 39esimo Torino Film Festival (dal 26 novembre al 4 dicembre), enunciate dal direttore artistico, Stefano Francia Di Celle, sono rintracciabili nel ricco e articolato programma proposto per festeggiare il ritorno in sala e la ripresa dei tradizionali incontri tra autori e spettatori, da sempre caratteristici della manifestazione piemontese.
Saranno 181 i titoli presentati tra lunghi, medi e cortometraggi, con la consueta attenzione per autori emergenti e produzioni indipendenti e largo spazio alla sperimentazione di linguaggi e alle storie non convenzionali, in una molteplicità di sezioni e panoramiche, competitive e non, meritevoli tutte di attenzione. Nessun pregiudizio e libertà di sguardo a Torino sono richiesti prima del green pass e al pari di una curiosità senza limiti.
Così l’apertura del festival è affidata all’animazione di Sing 2, mentre per chiudere arriva Aline, quasi biografia di Celine Dion, entrambi naturalmente fuori concorso come l’ultimo di Clint Eastwood, Cry Macho, in cui il giovanotto ultranovantenne rivede e trasfigura il mito dell’eroe macho del west.
Poi si spazia da Davide Ferrario sui giorni della liberazione di Malta dall’occupazione inglese, alla commedia di Cotroneo sulla coppia impossibilitata a separarsi a causa della quarantena; dall’esordio di Mario Sesti nel lungometraggio, alla serie Bangla, seguito dell’apprezzato film sulla comunità di origini bengalesi nel quartiere romano di Torpignattara, fino a Monica Bellucci, premiata dal TFF, nella parte di Anita Ekberg in The girl in the fountain.
Ancora fuori concorso, Peeping Balla, ricordo omaggio dedicato a Pietro Balla, attraverso uno sguardo e una riflessione sul suo cinema, per niente allineato, sempre politico, inevitabilmente personale e vero, anche nella finzione. Altro omaggio doc è L’onda lunga- Storia straordinaria di un’associazione di Francesco Ranieri Martinotti dedicato all’Anac, storica associazione degli autori cinematografici: un viaggio nel cinema italiano dal secondo
dopoguerra ad oggi.
Senza dubbio compatta e nel segno dell’innovazione è poi la pattuglia dei 12 in concorso, 11 opere prime e una seconda, tra i quali l’esordio di Angelica Gallo, La notte brucia, unica italiana.
Non meno interessante la rappresentanza cine-letteraria in questo 39esimo Festival, che riporta a Torino Costanza Quatriglio con Trafficante di virus dal libro di Ilaria Capua, la scienziata italiana che ora dirige un centro di ricerca in Florida e nel film è interpretata da Anna Foglietta. Sempre fuori concorso, nella sezione Surprise, Arnaud Desplechin si ispira a La controvita di Philip Roth per Tromperie, racconto di un’utopia attraversata dal desiderio, nello studio di uno scrittore durante le lunghe visite della sua amante inglese, già passato a Cannes 2021.
Tra i documentari fuori concorso, Il giardino che non c’è di Rä di Martino, che dal testo capolavoro di Bassani, Il giardino dei Finzi Contini trae spunto per una serie di percorsi sulle tracce di un’epoca ormai lontana, della personalità dello stesso scrittore e del film di De Sica, con la compagnia anche di Dominique Sanda, che del film fu protagonista. E tra i doc in concorso, Calypso di Mariangela Ciccarello in cui due giovani attrici si confrontao con l’Odissea.
Il verso di Baudelaire “Un’oasi d’orrore in un deserto di noia!” è lo spunto iniziale di Altri cannibali in cui Francesco Sossai si dedica alla descrizione della relazione tra due uomini e il paesaggio dolomitico in cui vivono.
Il film è ospite di Incubator, spazio non competitivo per forme inedite di cinema, in cui viene presentato anche Tre donne di Francesca Lolli e Bruno Bigoni, da un poema di Sylvia Plath nato come radiodramma, che propone un viaggio dentro parole e immagini.
Fuori concorso in Tracce di teatro, Gabriele Lavia propone una rielaborazione de L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, utilizzando anche altri testi del drammaturgo e avvalendosi di sperimentazione ed effetti visivi all’avanguardia.
Invece un testo teatrale di Marguerite Duras del 1968 ha dato ispirazione a Suzanna Andler di Benoît Jacquot: una indagine tra sentimenti, tradimenti e menzogne che si svolge nell’arco di una giornata e in un unico luogo con Charlotte Gainsbourg protagonista.
All’ambito della scena teatrale e della sua rappresentazione cinetelevisiva appartengono ancora i due nuovi lavori di Edoardo De Angelis sui testi di De Filippo, presentati in anteprima a Torino: Non ti pago e Sabato, domenica e lunedì, con Sergio Castellitto protagonista di entrambi, nei ruoli che furono di De Filippo.
Ancora teatro con interventi e riflessioni sull’arte e la cultura in generale in Strehler, com’è la notte? di Alessandro Turci, percorso lungo la carriera formidabile dell’artista, attraverso una miniera di voci e testimonianze inedite.
Arriva dall’opera lirica ma appartiene al cinema l’esordio di Damiano Michieletto nella regia cinematografica di Gianni Schicchi di Puccini, girato in presa diretta in un set per dare agli interpreti (tra cui il baritono Roberto Frontali e l’attore Giancarlo Giannini) la possibilità di esprimersi davanti alla macchina da presa nel modo più coinvolgente, umano e diretto possibile.
Non è letteratura e nemmeno teatro, ma è irrinunciabile la segnalazione di Giovanna, storie di una voce di Chiara Ronchini, omaggio a Giovanna Marini, icona della musica folk e protagonista della storia italiana. Non a caso inserito nella sezione dall’evocativo nome Incanto del reale, il documentario riepiloga l’impegno a sostegno della musica popolare e il meticoloso lavoro di raccolta e studio dei canti popolari, che parlano di amore, famiglia, emarginazione, diritti.
Nella stessa sezione, altri incroci letterari con Tonino De Bernardi: una ricerca senza confini
di Tonino De Bernardi, Tiziana Panizza, Simone Chiapino, un programma che include cortometraggi di De Bernardi e di autori a lui legati, nel segno della sperimentazione, con video lettere, un omaggio a Piera Degli Esposti e uno sguardo per Anna Maria Ortese.
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