Il gatto rosso e l’ex tossico, una bella amiciza tra maschi

Un libro straordinario, tratto da uno storia vera che presto arriverà anche al cinema (dal 9 novembre). È “A spasso con Bob” di James Bowen (Sperling & Kupfer) che narra l’amicizia tra un gatto randagio, appunto, e un ex drogato in cerca di riscatto. Una storia che arriva dritta al cuore…

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La vera sorpresa di questo straordinario libro, A spasso con Bob di James Bowen (Sperling & Kupfer 2012, titolo originale, A street cat named Bob) di cui sta per uscire in Italia la versione cinematografica, per la regia di Roger Spottiswoode è che si tratta di una storia vera.

Il libro cattura l’attenzione ed è scritto in modo tanto fluido e coinvolgente da far venire il sospetto che dietro ci sia la mano di un grande romanziere, un Tanizaki ad esempio, autore peraltro di un delizioso libro su un tema analogo, La gatta. L’effetto finale resta sorprendente anche se l’autore avesse utilizzato l’arte di un ghost writer oppure avesse un po’ romanzato la storia.

E in ogni caso, chi non credesse a ciò che è narrato nel libro può andare a verificare su youtube o su twitter, seguendo il suggerimento delle note finali del libro (www.hodder.co.uk e @streetcatbob), come il gatto rosso di nome Bob esista realmente, segua il suo padrone legato a un guinzaglio e insieme i due abbiano davvero raccolto soldi e attirato l ’attenzione del pubblico suonando musica davanti alle stazioni della metropolitana di Londra.

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Qui, tuttavia, non siamo nel solco di Ti-koyo e il suo pescecane, Free Willy Un amico da salvare, per non parlare de Il richiamo della foresta, Rin tin tin e le mille altre storie edificanti di amicizia tra uomo e animale che hanno arricchito il cinema e la letteratura. Piuttosto, se proprio vogliamo trovare dei precedenti nel cinema, siamo nei dintorni di Harry e Tonto, con meno scenari on the road e più spirito british.

Di certo la storia di Bob e del suo padrone, un ex drogato che cerca il suo riscatto seguendo un percorso di riabilitazione, giunge dritta al cuore di qualsiasi lettore, non solo gli amanti dei gatti, e speriamo che il film tratto dal libro non sia da meno (uscirà in sala il 9 novembre). Perché è pur vero che uno come Bob non è facile incontrarlo a ogni angolo di strada, ma è anche vero che i suoi comportamenti tipicamente gatteschi sono del tutto naturali e verosimili, così come verosimili e naturali sono le reazioni di James. Il quale adotta il randagio Bob dopo un incontro casuale, lo cura dalle ferite, lo nutre e infine lo porta con sé per le strade di Londra, fino a farlo diventare un’attrazione ma soprattutto un compagno di vita che agisce sulle scelte di James come un amico vero, uno psicologo e un taumaturgo.

Quella dei due personaggi, dunque, non è solo la storia di una reciproca redenzione. È anche la storia di un’amicizia che supera gli ostacoli che entrambi incontrano sul proprio cammino: dalle insidie della strada ai controllori della metropolitana, dai burocrati del welfare inglese ai colleghi invidiosi di James e i loro cani aizzati contro il povero micio, dalle ricadute nel tunnel della droga ai fantasmi del passato che fanno capolino nella vita di James e in quella di Bob.

Dunque, una bella storia a lieto fine e, se vogliamo, una bella amicizia maschile. Due ingredienti su cui il cinema ha pescato a piene mani e che ha sempre saputo valorizzare.