La fantascienza (cinese) che uccide. Liu Cixin e l’adattamento (per Netflix) maledetto

Un potente tycoon cinese ucciso in stile “Breaking Bad” con veleni fatti in casa. Il sospettato? Un collega che gestisce i diritti di una popolarissima saga di fantascienza. Cinque senatori trumpiani che si scagliano contro l’adattamento targato Netflix dei fortunati romanzi. È il giallo che avvolge la pluripremiata trilogia, The three-body trilogy (2008) di Liu Cixin destinata a diventare il serial di culto prossimo venturo. Ma che sembra essere rimasta bloccata da una maledizione …

Perché cinque senatori repubblicani del governo Trump si sono scatenati contro Netflix?
Facciamo un passo indietro. La storia del cinema è piena di film la cui realizzazione è costellata di ostruzionismi, inciampi e disgrazie che li ha portati ad essere definiti lapidariamente come sfortunati o addirittura maledetti.

Nell’epoca dello streaming, ora tocca ai serial. Netflix, asso pigliatutto cinetelevisivo, è infatti al centro di una complessa vicenda ancora poco divulgata dalle nostre parti. Tra cronaca nera nella nuova Cina dei miliardari del “socialismo con caratteristiche cinesi” e pretestuose pressioni politiche nell’era di Trump, si snoda una vicenda che sarebbe il perfetto plot di una serie di successo. Vedi alla voce “Quando la realtà supera la fantasia”.

La storia inizia con l’annuncio da parte di Netflix della collaborazione con la cinese Yoozoo Pictures, titolare dei diritti del primo libro della trilogia fantascientifica bestseller, The Three-Body Problem.

Benioff e Weiss, i creatori di Game of Thrones, saranno gli sceneggiatori, mentre il presidente di Yoozoo, Lin Qi, e il vicepresidente Zhao Jilong i produttori esecutivi. A questo punto entrano in gioco i cinque senatori trumpiani che, con la lettera (leggi qui) inviata al Ceo di Netflix, Ted Sarandos, hanno chiesto la cancellazione di quello che potrebbe diventare il serial di culto prossimo venturo. Tra l’altro già a produzione avviata.

La serie incriminata è tratta appunto dai romanzi che compongono la pluripremiata trilogia fantascientifica, The three-body trilogy (2008) di Liu Cixin (uscita in America col titolo Remembrance of Earth’s Past) e pubblicata in Italia tra il 2017 e il 2018 nella collana degli Oscar Fantastico di Mondadori coi titoli, Il problema dei tre corpi, La materia del cosmo e Nella quarta dimensione.

I Tre Corpi del titolo si riferiscono a un videogioco mortale in cui si imbatte l’eroe, uno scienziato, alle prese con un piano segreto della Cina della Rivoluzione Culturale per contattare intelligenze aliene. Cosa c’è che non va? Il motivo della spinosa questione è presto detto: la querelle è esplosa negli ultimi mesi prima delle elezioni americane. Trump, tra le prime azioni del suo mandato, aveva dichiarato una violenta guerra commerciale alla Cina.

In un’intervista rilasciata al New Yorker, l’autore della trilogia cinese, sollecitato sul tema, aveva appoggiato l’operato del governo cinese nei confronti degli Uiguri, l’etnia musulmana insediata nel nord-ovest del paese circa il quale il termine “etnocidio” può avere più di un motivo di fondamento. Da qui l’alzo zero dei senatori contro Liu Cixin e le intimidazioni a Netflix accusata di complicità e connivenza col nemico per aver tratto una serie da una sua opera letteraria.

Quindi, buoni i senatori repubblicani e cattivo lo scrittore cinese? E se lo scrittore è portatore di convinzioni personali deprecabili le opere (nelle quali non compare alcuna traccia di quelle convinzioni) devono essere messe all’indice? Come a dire che i libri di Louis-Ferdinand Céline, l’antisemita, non dovrebbero essere pubblicati o a Eric Clapton si dovrebbe impedire di suonare per via delle simpatie destrorse di lungo corso?

Di questi tempi non è una novità che qualcuno si alzi la mattina pretendendo di rimuovere temi a colpi di accetta piuttosto che discutere nel merito. A questo riguardo sembra legittimo e sostenibile che il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, al quale i cinque senatori repubblicani avevano indirizzato la lettera, abbia rimandato la richiesta al mittente, attraverso una risposta di Dean Garfield, vice presidente e responsabile della public policy della casa di produzione.

Garfield ha fatto osservare che la casa di produzione attualmente non opera in Cina e “assolutamente” conviene che le politiche cinesi ai danni degli Uiguri siano inaccettabili. Circa Three-Body Problem, Garfield ha sottolineato che Liu Cixin non è il creatore della serie, adattata per Netflix dagli ex showrunner di Game of Thrones, David Benioff e Daniel Brett Weiss, oltre che dal co-autore di The Terror, Alexander Woo.Tanto per ribadire che le dichiarazioni di Liu non riflettono le posizioni di Netflix o degli sceneggiatori, né fanno parte della trama o dei temi della serie.

Netflix, sottolinea Garfield, giudica i singoli progetti in base ai loro meriti. E Liu Cixin, ha aggiunto, è l’autore dei libri dai quali è tratto The Three-Body Problem, non il creatore della trasposizione filmica.
Ma ad agitare ancor di più le acque è arrivata la notizia che il 25 dicembre è morto Lin Qi, il tycoon proprietario di Yoozoo, tra i produttori esecutivi dell’operazione.

Come riferiscono i media cinesi, Lin Qi è stato avvelenato a Shanghai il 15 dicembre ed è morto il giorno di Natale dopo un’agonia di dieci giorni e 40 trasfusioni. Secondo quanto riferito dalla stampa, le autorità di Shanghai hanno trovato almeno cinque diversi tipi di veleno nel sangue di Lin, tra cui la tetrodotossina, una neurotossina presente nel pesce palla, oltre al mercurio, metallo pesante letale se assunto in dosaggi elevati. I media cinesi hanno inoltre riferito che anche il vice presidente di Yoozoo, Zhao (ugualmente coinvolto nella produzione Netflix), e un altro dipendente sono stati avvelenati con mercurio, sebbene in dosi non letali.

Alla fine di dicembre, la polizia di Shanghai ha confermato di aver arrestato un sospetto che lavorava alla Yoozoo, unicamente indicato con il cognome Xu. A gennaio, un’indagine di Caixin Global, media group cinese, ha scoperto che il Xu sospettato è probabilmente Xu Yao, alto dirigente di Yoozoo Pictures, incaricato di gestire gli aspetti della proprietà intellettuale relativa a The Three-body problem.

La polizia cinese non ha ancora accusato Xu o chiunque altro della morte di Lin, e il motivo della sospetta uccisione di Lin rimane poco chiaro. Da notizie raccolte da Caixin Global, pare che Xu e Lin avessero rapporti tesi dovuti, almeno in parte, all’accordo di Lin con Netflix. Xu, descritto come un fan sfegatato della serie Breaking Bad, l’avrebbe presa a ispirazione per compiere il delitto, costruendo un suo laboratorio per produrre veleni testandoli su cani e gatti.

In una nota Yoozoo non ha commentato il presunto ruolo di Xu nell’avvelenamento di Lin, ma ha definito la morte di Lin una “perdita indescrivibile”, aggiungendo: “La nostra collaborazione con Netflix per la serie The Three-Body Problem continuerà come previsto”.

Netflix, da parte sua, ha rifiutato di commentare la morte di Lin o la futura produzione della serie, ma la sequela di scandali, di certo, sta facendo di questo progetto quasi un giallo.
Vuoi vedere che un percorso tanto accidentato e con una serie di eventi, degna dei migliori thriller di Qiu Xiaolong, ce la ritroveremo a colpi di stagioni di fronte al divano?