Ognuno cerca il suo cane. L’irresistibile commedia senza confini, oltre il muro di Nicosia
In sala dal 18 aprile (per Tucker Film), “Torna a casa, Jimi!” del regista cipriota, Marios Piperides. Una irresistibile commedia (dell’assurdo) contro tutti i muri e i confini imposti dalle scellerate politiche del potere. Ambientata a Nicosia, l’ultima capitale divisa da un muro, dove il cagnetto del protagonista – un greco-cipriota – scappa dall’altra parte, quella occupata dai turchi. Un vero goiello d’ironia, da non lasciarsi scappare …
È diventato quasi un genere raccontare col sorriso le follie dei conflitti, le divisioni etniche e ancor più i muri che continuano a dividere il nostro presente.
Danis Tanovic si guadagnò un Oscar nel lontano 2002 con la sua nerissima commedia (feroce anche nei confronti dell’Onu) sulla fratricida guerra balcanica, No Man’s Land. Lo stesso anno il palestinese Elia Suleiman conquistò Cannes (premio della giuria) raccontando con lievi toni surreali un amore “diviso” dal check-point tra Gerusalemme e Ramallah (Intervento divino) entrando – nel 2003 – nella storia dell’Academy come il primo film della Palestina candidato all’Oscar.
La libanese Nadine Labaki, più recentemente, nel 2011, ha scelto addirittura la commedia musicale (E ora dove andiamo?) per raccontarci la forza delle donne di fronte ad un mondo di conflitti e divisioni etniche e religiose. Mentre è appena del 2015 la folgorante e graffiante commedia dello spagnolo Fernando Leon De Aranoa (Perfect Day), che torna a fotografare i Balcani, ma stavolta all’indomani degli accordi di Dayton, quando in attesa della pace continua a regnare l’assurdo.
A questi titoli, preziosi ciascuno a suo modo, si va ad aggiungere ora, Torna a casa, Jimi! la cui pungente ironia nel denunciare l’assurdità di quel muro che spacca in due Nicosia, capitale di Cipro, non è certo da meno. Anzi. Questa opera prima del cipriota Marios Piperides, 44 anni e una “combattiva” casa di produzione, è davvero un gioiello.
Uno di quei film che ti porti dentro come un piccolo conte philosophique, nonostante la sua natura rock, incarnata non solo dal suo protagonista (Adam Bousdoukos, volto di tanto cinema senza confini di Fatih Akim), un rocchettaro in disarmo, perseguitato dai creditori che vuole scappare una volta per tutte dall’isola contesa, ma soprattutto per il suo cagnetto che ai ritmi di Jimi Hendrix deve il suo nome e, non a caso, sarà il motore di questa irresistibile commedia dell’assurdo.
Scappato dall’altra parte del muro, nella parte di Nicosia occupata dai turchi, Jimi infatti non potrà più tornare indietro se non come merce di contrabbando. Sì perché la legge parla chiaro: nessun animale, pianta o prodotto alimentare può attraversare il confine tra il settore greco e quello turco, divisi da una fascia cuscinetto controllata dall’Onu.
Va da sè che il suo padrone, lo spiantato Yiannis farà di tutto pur di riportare a casa il suo amato amico a quattro zampe. Toccando nel cuore e col cuore il dramma delle divisioni, dei confini e in questo caso, mettendo in scena – sempre col sorriso – anche qualcosa di molto personale.
Nato a Nicosia nel ’75, appena un anno dopo la divisione in due stati dell’isola (Repubblica di Cipro e Repubblica turca di Cipro del Nord, non riconosciuta dalla comunità internazionale) Marios Piperides è tornato a vivere nel suo paese dopo gli studi negli States, senza aver mai messo piede dall’altra parte del muro.
Quando nel 2003 è stato aperto il check-point tra i due settori, anche lui ha finalmente visitato l’altra parte. Scoprendo che non c’era poi così tanta differenza, ma al contrario un’aria molto familiare. Anzi di casa. Come accade al protagonista che, cercando il suo Jimi, s’imbatte in quella che davvero era stata la sua casa, oggi occupata da un colono turco. E se al principio tra i due è “guerra” ci vorrà poco per ritrovarsi entrambi sulla stessa barca, quella di chi non cerca altro che la libertà, al di là di ogni muro e confine.
Torna a casa, Jimi! – Dieci cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro – questo il sottotitolo – sarà in sala dal 18 aprile distribuito dalla Tucker Film, da sempre garanzia di cinema di qualità. E stavolta è proprio il caso di dirlo: non lasciatevelo scappare.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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