“Sotto le mura di Gerusalemme”. Il libro di Tano D’Amico presentato all’AAMOD


Venerdì 2 febbraio (ore 18:00) l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS a Roma ospita la presentazione del volume del fotografo Tano D’Amico, Sotto le mura di Gerusalemme (Mimesis Edizioni). L’evento, alla presenza dell’autore, si svolgerà nella sala Zavattini dell’Archivio (via Ostiense 106, Roma) insieme al presidente AAMOD Vincenzo Vita, la regista Monica Maurer e a Bassam Saleh.

Demonizzati, “diversi” perché espatriati, rinchiusi in lembi di terra martoriata. Agli occhi degli occidentali i palestinesi sono sempre apparsi nel tumulto degli eventi, in una dimensione di lotta, di resistenza attiva, se non di vera e propria guerra. Questo movimento convulso, però, si quieta nelle fotografie di Tano D’Amico che ne ritrae l’esistenza di tutti i giorni. Mentre da fuori incalza rabbiosa la storia, si ha l’impressione che i momenti di vita, catturati dagli scatti di Tano, possano durare l’attimo di un sospiro. Accompagnate da poesie di autori palestinesi, le foto che qui vengono proposte ci parlano della quotidianità, della bellezza e del dolore di un popolo, un dolore per troppo tempo rimasto inascoltato.

Tano D’Amico nasce il 29 luglio 1942 nell’isola siciliana di Filicudi e a sette anni si trasferisce a Milano. Conseguita la maturità classica, inizia a frequentare la facoltà di Scienze politiche all’Università Cattolica, ma dopo il servizio militare si trasferisce a Roma, già in pieno fermento sociale nei mesi che precedono il fatidico ’68.

La partecipazione attiva ai movimenti, tra gli anni sessanta e gli ottanta del Novecento, lo conduce, sul difficile sentiero della fotografia: donne, compagne e compagni, riconoscono l’originalità del suo sguardo e il fotografo sceglie di condividere il loro impegno in giornali e riviste come Potere Operaio, Ombre Rosse, e soprattutto Lotta Continua, con cui collaborerà fino alla definitiva chiusura del quotidiano.

Successivamente, le sue immagini troveranno spazio anche sull’altra storica testata della nuova sinistra italiana, Il Manifesto. Tra le altre collaborazioni anche Noi donne e Quotidiano Donna.

Dai suoi primi scatti fino ad oggi, Tano D’Amico ha scelto di mettere a fuoco gli attori sociali più marginalizzati della scena umana (disoccupati, senza-casa, malati mentali, detenuti, immigrati, donne, studenti, operai, comunità rom, palestinesi) e di raccontare con continuità le battaglie dei diversi movimenti che contestano l’ordine spesso ingiusto e cieco, su cui si regge il mondo in cui viviamo.