Stralunati on the road. La Romania che fa ridere (ma non solo)
In sala dal 21 settembre (per Sarraz Distribuzione) “2 biglietti della lotteria” di Paul Negoescu, ispirato ad un racconto del grande drammaturgo rumeno Ion Luca Caragiale – sconosciuto in Italia -, maestro di satira sociale ed ironia che ritroviamo in questa commedia stralunata e on the road. Quasi un Kaurismaki romeno.
Il cinema romeno, sempre più presente e premiato ai grandi festival internazionali, ci ha abituato a racconti di grande bellezza e profondi drammi. Ritrovarsi, invece, di fronte ad una commedia che quegli stessi drammi, se vogliamo, li racconta con ironia è sicuramente una sorpresa. Ancor più piacevole se il sorriso è accompagnato da una gustosa satira sociale che ricorda un po’ la stagione della nostra commedia all’italiana, anche se con tonalità diverse.
Stiamo parlando, infatti, di 2 biglietti della lotteria, commedia stralunata del giovane regista Paul Negoescu ispirata alle pagine di un autore che di satira, soprattutto contro la borghesia e la mala politica del suo tempo, ne ha fatto un tratto distintivo di successo: Ion Luca Caragiale, umorista, scrittore e padre fondatore del teatro romeno moderno (1852-1912), considerato tra i più geniali autori della sua terra e completamente sconosciuto da noi. Meglio, dimenticato.
A riscoprirlo, recentemente, Imagaenaria, piccola casa editrice di Ischia che, in Stupidaggini (288 pp., 15 euro), ha messo insieme una selezione dei suoi testi, a partire da vecchie pubblicazioni ormai introvabili (Novelle rumene, Carabba, Lanciano 1914 e Scene romene, Sansoni, Firenze 1944).
Delle novelle fa parte, infatti, Due primi premi, traccia per questa commedia on the road in cui ritroviamo tanto del tratto di Caragiale. A cominciare dal gusto per l’osservazione del quotidiano, della gente comune colta nei bar, negli uffici pubblici, nelle strade.
Tre amici al bar sono infatti i protagonisti del film. Tre poveri diavoli creduloni, sempliciotti, miti. Le cui giornate sono fatte di chiacchiere e birre. Birre e chiacchiere. E il sogno di vincere alla lotteria perché coi loro salari da fame neanche le birre si possono pagare. In più Dinel, il meccanico, ha una moglie in Italia che l’ha mollato per un mafioso nostrano e se non mette insieme ventimila euro per la casa sicuramente può scordarsi di rivederla.
Detto fatto, la fortuna gira a favore dei tre amici: i numeri giocati escono e sei milioni di euro sono lì come un miraggio pronti per ridisegnare il loro futuro. C’è giusto un ma a complicare le cose. Dinel che teneva la ricevuta nel suo marsupio è stato derubato da due balordi proprio poche sere prima nell’androne di casa. Mettersi sulle tracce dei ladri è l’unica possibilità per riscuotere la vincita.
A bordo di una vecchia Dacia, rimessa orgogliosamente a nuovo da Dinel, comincia così il viaggio attraverso una Romania desolata, di casermoni scrostati, strade deserte che, come tanti altri paesi dell’ex Cortina di ferro, paga ancora a caro prezzo il suo ingresso nell’ordine democratico. Corruzione, disoccupazione, emigrazione forzata. Mentre uno dei tre, Pompiliu, quello ossessionato dai complotti, ricorda nostalgico i bei tempi. Allora, dice, anche il cinema era grande e non come oggi che è fatto solo di “appartamenti con le pareti verdine”.
L’ironia e la leggerezza, insomma, fanno da filo rosso alla storia. Un storia, con qualche momento di stanchezza, ma ricca di tanta e varia umanità (chiromanti furbacchione, giovani spacciatori, poliziotti fessi o troppo furbi, giovani prostitute) che dice di un mondo di ultimi che si arrabbatta come può. Un po’ come quello delle “favole” di Kaurismaki, con cui 2 biglietti della lotteria condivide oltre che il carattere stralunato dei suoi personaggi anche il finale un po’ fiabesco. Sicuramente da vedere.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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