L’attimo fuggente spagnolo. In sala “Il maestro che promise il mare” ucciso dal franchismo
In sala dal 19 settembre (per Officine Ubu) ” Il maestro che promise il mare” della regista catalana Patricia Font. Ispirato al romanzo, “Desenterrando el silencio. Antoni Benaiges, el maestro que prometió el mar” di Francesc Escribano, inedito in Italia è la storia vera del maestro Antoni Benaiges, comunista e rivoluzionario nei suoi metodi d’insegnamento, eliminato dal franchismo. Un elogio al potere della cultura, della creatività e della libertà …
Il potere della cultura e delle parole è argomento centrale del film commovente e poetico, drammatico e gioioso Il maestro che promise il mare della regista catalana Patricia Font (nata nel 1978, autrice, fra gli altri, di Vicini davvero, remake della commedia francese del 2015 Appuntamento al buio), nelle sale italiane dal 19 settembre.
La pellicola, prodotta da Filmax e distribuita dalle Officine Ubu, verrà proiettata anche in matinées dedicate agli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia, a prezzo ridotto.
Ci narra l’emozionante e tragica storia vera del protagonista Antoni Benaiges, un maestro trasferitosi nel 1935 dalla natìa Catalogna nel paesino di montagna di Bañuelos de Bureba, nella provincia di Burgos nel nord della Spagna, per insegnare a una piccola classe di alunni dai 6 ai 12 anni; a causa dei suoi metodi di insegnamento progressisti e del suo aperto schieramento contro il regime franchista, che di lì a poco avrebbe spazzato via ogni traccia di candore e seminato terrore, fu arrestato e giustiziato, con la complicità del sindaco e del parroco, tradizionalisti e conservatori, non prima di aver comunque lasciato un segno sui bambini del villaggio.
Tratto dal romanzo apparso nel 2013 Desenterrando el silencio. Antoni Benaiges, el maestro que prometió el mar [Dissotterrando il silenzio. Il maestro che promise il mare], inedito in Italia, di Francesc Escribano, che ha curato la sceneggiatura del film insieme ad Albert Val, il film è stato presentato in anteprima mondiale alla Semana Internacional de Cine de Valladolid 2023 e ha successivamente ottenuto 5 candidature ai Premi Goya 2024, tra cui quella all’attore protagonista Enric Auquer che interpreta magistralmente il maestro Antoni.
A Bañuelos de Bureba tutti si conoscevano e anche l’arrivo di un nuovo maestro destava sospetto nella comunità. Antoni era effettivamente diverso: ateo, comunista, non severo, indossava camicie rosse e fumava la pipa; pieno di entusiasmo, prediligeva bizzarri metodi d’insegnamento, sulla base dell’innovativo metodo pedagogico Freinet. Con lui i bambini si divertivano, imparavano, passeggiavano nei boschi, si facevano delle opinioni proprie. Progettavano persino di partire per vedere il mare…Benaiges, con rigore e fantasia, insegnava l’abc e la matematica, ma soprattutto si adoperava per sviluppare nei piccoli allievi la libera espressione.
Nel gennaio 1936 il maestro e i suoi allievi avevano realizzato un quaderno dal titolo: El Mar. Visión de unos niños que no lo han visto nunca [Il Mare. Visione di bambini che non lo hanno mai visto] dove ciascun alunno della multiclasse, lavorando di fantasia, descriveva il mare in poche parole: “Il mare sarà molto grande, ampio e profondo. La gente va lì per bagnarvisi. Io non l’ho mai visto. Il maestro dice che andremo a farci il bagno”. Infatti Benaiges promise loro che quel mare gliel’avrebbe mostrato l’estate successiva, a Mont-Roig del Camp, il suo paese d’origine. Ma quel giorno non arrivò mai, perché prima di allora si scatenò l’orda nera franchista che interruppe per sempre i suoi progetti didattici e la sua gioviale e anticonformista esistenza.
Il film si apre con una sequenza ambientata 75 anni dopo i fatti che hanno visto protagonista Antoni Benaiges, con la storia di Ariadna (Laia Costa), la nipote di Carlos, uno degli allievi di Benaiges, alla ricerca in una fossa comune – una delle tante scoperte di recente – sui Monti della Pedraja, dei resti del proprio bisnonno scomparso durante la guerra civile. La donna, in cerca di risposte che chiarifichino un passato per lei del tutto nebuloso, a 75 anni di distanza dagli eventi narrati in alternanza, cerca di ricostruire la storia del maestro, e conseguentemente della propria famiglia, attraverso i ricordi ed i racconti di chi lo aveva conosciuto.
E l’idea, inizialmente non presente nella sceneggiatura, “è arrivata durante la preparazione del film – spiega Patricia Font – perché a mio avviso non andava riportata alla luce soltanto la storia dell’insegnante, ma anche la necessità di comprensione di quanto è accaduto. Una storia che riguarda anche il presente, perché ci sono ancora così tante ferite aperte riguardo a quel periodo, ancora tanti corpi sotterrati e ancora tante famiglie che cercano i loro cari dispersi. Ho pensato che fosse il modo giusto per raccontare più di una sola storia”. Anche prendere in carico quel profondo sentimento di vergogna del dolore e del lutto collettivo non elaborato, per un passato con cui la Spagna non ha mai davvero fatto i conti fino in fondo.
Ha così portato alla luce l’eredità di Antoni, con i suoi metodi di insegnamento rimasti impressi nei bambini, che a loro volta hanno avuto dei figli, e i figli dei loro figli hanno adottato quel modo di pensare che il maestro aveva insegnato al loro bisnonni: “Quando educhi delle persone a tenere aperta la mente e a essere curiosi del mondo, la tua eredità è la vita stessa delle persone a cui hai insegnato”. Perché la guerra civile spagnola costituisce una memoria storica ancora a forma di strettoia, dalla pacificazione perennemente insoluta.
Immerso in una tonalità livida grigio blu, sviluppato su due piani temporali – quello dell’oggi con la giovane Arianna alla ricerca dei resti del bisnonno in una fossa comune del Nord della Spagna e l’esperienza di Benaiges a Bañuelos con i bambini tra il ’35 e il ’36, Il maestro che promise il mare ha la forza solare, vagamente folle ma concreta, del protagonista e un ritmo apparentemente sommesso che nello scorrere dei minuti cresce in tensione ed emozione. Da vedere.
13 Marzo 2017
Manchester dal mare è una magnifica visione
Casey Affleck nei panni del protagonista ha vinto l'Oscar. E Kenneth Lonergan,…
23 Agosto 2022
Dal Medioevo di Luigi Malerba un presente di cialtroni. “Il pataffio” è in sala
In sala (con 01) dopo il passaggio al Festival di Locarno "Il pataffio" di…
16 Luglio 2024
Il tempo del miele. Arriva in sala “L’invenzione di noi due”, dal bestseller di Mattia Bussola
Arriva in sala il 18 luglio (per Be Water Film in collaborazione con Medusa)…