Bob, il vecchio con la pistola. Film-omaggio alla carriera per Redford
In sala dal 20 dicembre (per Bim), “Old Man & The Gun”, il film di David Lowery cucito addosso all’82enne Robert Redford. L’incredibile storia di Forrest Tucker, vero ladro gentiluomo che all’inizio degli anni Ottanta compie una strepitosa serie di rapine alle banche lungo tutta la cintura degli Stati Uniti, conquistando anche l’opinione pubblica americana. Da un racconto di David Grann per il “New Yorker”, poi raccolto in un libro in questi giorni in uscita in Italia, “Il vecchio e la pistola” (Il corbaccio) …
Sembrava la storia perfetta per dare l’addio agli schermi ma gli è venuta così bene che già a metà lavorazione del film aveva cambiato idea. Così a 82 anni anni Robert Redford si regala un omaggio alla carriera interpretando un personaggio che gli sta a pennello.
Un vero ladro gentiluomo che all’inizio degli anni Ottanta compie una strepitosa serie di rapine alle banche lungo tutta la cintura degli Stati Uniti, armato talvolta di una pistola che si limita a mostrare, senza mai estrarre, sempre con un disarmante sorriso.
Il personaggio, 16 fughe dal carcere, un curriculum che spazia dai 12 fino a ottant’anni, è stato trasformato da David Grann, in un racconto per il New Yorker, poi raccolto in un libro, in questi giorni in uscita in Italia (Il vecchio e la pistola, Il corbaccio). David Lowery, alla sua terza prova alla regia ne ha fatto un gioiello grazie al talento di Robert Redford, che nella parte ci sguazza e di Casey Afflect, perfetto nel ruolo di John Hunt, il poliziotto che gli da la caccia, restandone affascinato.
È una storia che sembra uscita fuori dal periodo d’oro di Redford, quegli anni Settanta pieni di energia e pensiero alternativo. Persino le immagini per farci entrare nel clima e nella luce giuste, sono state girata in parte in 16 millimetri, e a un certo punto quando il poliziotto sfoglia lo schedario con l’interminabile carriera di Tucker quelli che vediamo sono i film più famosi di Redford.
Neanche l’amore dell’incantevole Jewel (Sissy Spassek) riesce a fermare il bandito, perché lui non ruba per i soldi, sfida la legge perché è l’unica cosa che ha sempre fatto e che lo fa sentire vivo. Come quando a settan’anni suonati riesce a fuggire da San Quintino costruendosi una zattera che pare una barchetta di carta (si vede nelle foto dei giornali dell’epoca) e invece di sciogliersi in acqua gli ridà la libertà.
Prendersi gioco degli attoniti direttori di banca gli piace troppo, così come beffare gli inseguitori; il poliziotto che lo scopre parte proprio da quel sorriso di piacere inquadrato dalle telecamere di sorveglianza e riarrotola la matassa fino a lui. Ma non sarà John Hunt a prenderlo, gli soffia il caso l’Fbi, lui è quello che lo sfida, lo va a trovare in ospedale, lo conosce e forse un po’ lo invidia. Presentato al Toronto film festival, e in Italia alla Festa di Roma. In sala dal 20 dicembre.
Carla Chelo
Giornalista. Ha lavorato all'Unità, al settimanale Diario e in tv (Mediaset). Ha scritto un paio di libri insieme a un'amica, Alice Werblowsky e da sola una guida sul verde in città: "Milano, Parchi e giardini", Touring club italiano.
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