Maria Callas c’est moi. Tom Volf mette (nuovamente) Monica Bellucci nei panni della divina

Presentato alla Festa di Roma “Maria: lettere e memorie” il film di Tom Volf dalla sua omonima pièce, a sua volta ispirata all’omonimo libro su Maria Callas, di cui il regista americano è il massimo esperto. A darle il volto – già “prestato” in teatro – è Monica Bellucci che nei panni della diva sorprende. Incarnando così una nuova icona femminile del ‘900, dopo essere già stata Anita Ekberg (The girl in the fountain) e in attesa di diventare Tina Modotti …

Maria: lettere e memorie, film di Tom Volf (e Yannis Dimolitsas) presentato alla Festa del Cinema di Roma, racconta il tour internazionale, da novembre 2019 a gennaio 2023, dello spettacolo teatrale Maria Callas: lettere e memorie, interpretato da Monica Bellucci, diretto dallo stesso Tom Volf e tratto a sua volta dal libro Io, Maria Lettere e memorie inedite, Rizzoli 2019, curato indovinate da chi?

Insomma, siamo all’apoteosi di un personaggio, che non è tanto la Callas quanto lo stesso regista, noto come uno dei massimi esperti della celebre cantante lirica, che ha già diretto il film Maria by Callas del 2017 con Fannie Ardant, è stato curatore dell’omonima mostra, autore di due volumi iconografici sulla cantante ed è cofondatore della Fondazione Maria Callas dedicata alla conservazione dei suoi archivi personali.

A interpretare i monologhi tratti dalle lettere della Callas nel tour riproposto dal film è Monica Bellucci. La quale, più che rendere la somiglianza fisica con la “divina” – nonostante alcune inquadrature capaci di cogliere sorprendenti affinità –, lei un po’ matronale e di una bellezza prorompente, la Callas più sofisticata e di una rara eleganza interiore, riesce a compenetrarsi nelle emozioni e nei sentimenti di quella che viene considerata la più grande icona della musica lirica.

Il film è costruito sullo spettacolo teatrale, con riprese sul palco, dietro le quinte e durante gli avvenimenti di contorno, ricevimenti, cerimonie, arrivi e partenze in Cadillac nei luoghi più glamour delle capitali toccate dal tour, al quale si alternano materiali d’archivio (non proprio inediti) e altri materiali, tra cui l’intervista condotta da Corrado Augias alla Bellucci e trasmessa dalla Rai.

Il tutto in rigoroso bianco e nero, per rendere il senso di un’omogeneità tra due epoche e tra la sensibilità di due donne che tuttavia restano assai differenti. Filo conduttore sono le lettere scritte dalla Callas ad amici, amiche, mariti ed ex mariti, lette con appassionata immedesimazione dall’attrice italiana.

Bellucci diventa così la vera protagonista non solo perché l’immagine stereotipata di bellezza mediterranea adatta a film di seconda grandezza viene cancellata da un’interpretazione notevole, forse la migliore della sua carriera (cinematografica o d’ora in poi teatrale?), ma perché la sua capacità di “bucare lo schermo” finisce per prevalere su vicende straconosciute. E su una biografia di cui ormai si conoscono tutte le sfumature, comprese quelle più intime e rivelatrici della nota fragilità dell’artista statunitense di origine greca.


Carlo Gnetti

giornalista e scrittore

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