Auguri Teresa Vergalli, novant’anni da staffetta

Brindisi a Roma, venerdì 20 ottobre (ore 16.30, Sala delle Biblioteche, via Aldrovandi 6), per festeggiare i 90 anni di Teresa Vergalli, staffetta partigiana e scrittrice che, ancora oggi, porta il suo prezioso contributo di memoria nelle scuole. Anche grazie al suo seguitissimo blog…

“Teresa Vergalli è una staffetta partigiana. Una staffetta è una che porta comunicazioni, che mette realtà diverse in contatto…  un lavoro che non ha mai smesso da allora”. Di portare “messaggi”, infatti, come scrive Alessandro Portelli, Teresa Vergalli davvero non ha mai smesso. Neanche oggi che è una splendida novantenne. Da festeggiare tutti insieme venerdì 20 ottobre a Roma (dalle 16,30 alle 19,00 presso la Sala delle Biblioteche di Roma in Via Aldrovandi 6).

Era una ragazzina di sedici anni Teresa Vergalli (è dell’11 ottobre 1927) quando nella provincia di Reggio Emilia, Bibbiano, ha cominciato con quei “messaggi”, nascosti tra i vestiti, nelle trecce, nel cestino della sua bici con cui si faceva chilometri e chilometri ogni giorno, col fiatone e la paura, tra i sentieri dell’Appennino.

A guerra finita ha proseguito, e sempre dalla parte delle donne (nell’Udi), perché la Resistenza una cosa aveva insegnato tra le tante: “il desiderio di contare, di non essere più sottomesse agli uomini”. Resistenza nella Resistenza, infatti, è stata quella delle donne in quei giorni di lotte: «Gli uomini in montagna ci sono andati anche costretti. Dovevano comunque scappare. Ma per le donne era diverso. Si trattava di una vera e propria scelta». Teresa non si è mai stancata di ripeterlo, nelle scuole dove ancora oggi continua ad offrire ai ragazzi il suo contributo di memoria, negli incontri, nei dibattiti, spesso in tv, in radio o attraverso il suo seguitissimo blog.

 

Finché, finalmente – grazie al contributo di tante storiche e partigiane come lei – si è sollevata anche la colpevole coltre di silenzio sulla partecipazione femminile alla guerra di Liberazione, senza la quale – ormai è storia riconosciuta – la Resistenza non sarebbe stata possibile.

Anche questo, infatti, Teresa Vegalli giovane maestra elementare negli anni del dopoguerra ha insegnato ai suoi ragazzi. Nelle scuole delle periferie romane, nell’Italia della ricostruzione. Dove i suoi “messaggi” ancora una volta parlavano di diritti, anche e soprattutto all’istruzione, di uguaglianza, antifascismo, pace, libertà, solidarietà, costituzione. Come “raccontano” pure quei giornalini scolasticileggili qui –  che la maestra Vergalli ha scritto coi sui alunni, tante generazioni di ragazzi con gli occhi ben aperti sul presente, proprio grazie a quel passato resistente che Teresa non ha mai smesso di raccontare. E di condividere, soprattutto, anche coi suoi libri.

Storia di una staffetta partigiana (Editori Riuiti, 2004), il primo, un diario scritto di getto per contrastare oblio e revisionismi sulla Resistenza, divenuto anche uno spettacolo teatrale (Annuska, il suo nome di battaglia, con Rosa Sironi e la regia di Ferdinando Vaselli) e poi Un cielo pieno di nodi (sempre Editori Riuniti, 2015) dove l’esperienza personale si fa voce delle tante ragazze e donne che nei mesi successivi all’8 settembre scelsero di fare la loro parte nella guerra di Liberazione. Scegliendo la parte giusta.

Anche questo, infatti, è uno dei “messaggi” che Teresa Vergalli non smette di portare e che abbiamo ascoltato, un po’ di anni fa   all’Auditorium di Roma, di fronte ad una platea incantata dalle sue parole dopo la proiezione de L’uomo che verrà di Giorgio Diritti: «I partigiani sono stati eroi loro malgrado. La loro lotta è stata caratterizzata dalla spontaneità, dal bisogno di libertà, giustizia e contro ogni guerra. Poi saranno stati fatti pure degli errori. C’è stata anche troppa retorica. Ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che la Resistenza sia stata l’unica strada giusta da seguire».

Tanti auguri Teresa, magnifica staffetta novantenne.