Avventura partigiana per Susanna Nicchiarelli. È “Fuochi d’artificio” serie tv (letteraria) per ragazzi
La Resistenza raccontata ai ragazzi. È quello che ha fatto Andrea Bouchard, scrittore, maestro elementare e autore di teatro per l’infanzia col suo romanzo Fuochi d’artificio (Salani editore 2015) che sta per diventare una serie tv per la regia di Susanna Nicchiarelli.
Le riprese sono in corso in Piemonte, nella Val di Susa e nella Alpi piemontesi, luoghi che tra il 1943-45 sono stati teatro di una Resistenza particolarmente tenace. Fin da bambino Andrea Bouchard che da lì proviene ha sentito i racconti dei suoi protagonisti, tra i quali quelli sullo zio Willy Jervis, medaglia d’oro al valor militare, valdese, alpinista, instancabile organizzatore, fucilato nell’agosto 1944.
E sono queste le storie che hanno ispirato Fuochi d’artificio. Quattro adolescenti sognano la fine della guerra e il momento in cui riabbracceranno i genitori e i fratelli maggiori. Quando scoprono, per caso, che la loro età gli consente di evitare sospetti e perquisizioni, decidono di aiutare in segreto i partigiani, senza farsi scoprire.
Marta, Davide, Sara e Marco diventano così “Sandokan”, il misterioso ribelle che mette in difficoltà i nazisti e i fascisti della valle. Tra ripide salite e discese mozzafiato, tra enormi pericoli e grandi prove di coraggio, i quattro ragazzini contribuiranno alla vittoria finale della Resistenza e alla liberazione d’Italia dall’occupazione nemica.
Una grande avventura partigiana e una storia d’amore e di amicizia, raccontata dal punto di vista della tredicenne Marta.
La serie è scritta da Marianna Cappi, Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Andrea Bouchard. È una produzione associata Fandango e Matrioska, in collaborazione con Rai Fiction. Prodotta da Domenico Procacci, Laura Paolucci per Fandango e Costanza Coldagelli per Matrioska. Le riprese sono cominciate lo scorso 8 maggio e termineranno intorno alla metà d’agosto.
19 Settembre 2017
La serie dà, la serie toglie. Consigli (inutili) per “seriedipendenti”
Se Hollywood ci ha colonizzato l’inconscio, come diceva Wim Wenders, Netflix…