“Cursed”: su Netflix la serie fantasy al femminile di (e da) Frank Miller

Dopo The Witcher, Netflix ci riprova col fantasy, stavolta adolescenziale, ma sempre di derivazione letteraria: sulla piattaforma streaming arriva dal 17 luglio Cursed, 10 episodi di un’ora ciascuno che adattano l’omonimo romanzo illustrato (edito in Italia da Mondadori) di Thomas Wheeler (testi) e Frank Miller (disegni), creatori anche della trasposizione.

Se il primo viene (non a caso) proprio dalla tv (sua la sfortunata serie supereroistica del 2011 The Cape), il secondo è uno dei maestri riconosciuti del fumetto americano (e mondiale), tra gli artisti che hanno definito il Batman moderno col graphic novel Il ritorno del cavaliere oscuro, creatore per la Marvel dell’iconica antieroina Elektra e autore di opere portate con successo al cinema come Sin City (da lui stesso adattata insieme a Robert Rodriguez e Quentin Tarantino) e 300.

E sono sicuramente le illustrazioni di Miller, dal peculiare tratto aspro, spigoloso e stilizzato cui ci ha (sempre più) abituato nei suoi ultimi lavori, l’elemento più incisivo del libro cui si rifà la serie Netflix. Ma, in particolare per gli estimatori del genere, gli aspetti di interesse sono anche altri: a cominciare dai riferimenti al ciclo arturiano, qui riletto mettendo al centro un punto di vista femminile, quello della protagonista Nimue (destinata a diventare la leggendaria “Dama del Lago”), interpretata da Katherine Langford, famosa per il ruolo dell’adolescente suicida Hannah nella prima stagione del discusso teen-drama Tredici (dal romanzo 13, di Jay Asher).

L’eroina di Cursed, invece, è una ragazza cresciuta in un villaggio di druidi e benedetta-maledetta (come suggerisce il titolo) dal suo stretto legame con la magia oscura, che le attirerà l’ostilità dei Paladini Rossi, fanatici religiosi a causa dei quali il cammino della protagonista prenderà una piega tragica quanto densa di sviluppi: tra questi, l’incontro con altri personaggi (rivisitati) dell’epica arturiana, da Merlino (Gustaf Skarsgård, Vikings) allo stesso Artù (Devon Terrell, già interprete di Barack Obama nel biopic Barry).

Se l’ovvio Santo Graal del genere (il Trono di spade HBO dai romanzi di George R. R. Martin) resta difficilmente raggiungibile, sarà comunque interessante vedere se questo racconto di formazione fantasy (contaminato con riferimenti all’attualità e suggestioni fumettistiche) riuscirà ad imprimersi nella memoria degli spettatori.

Nel frattempo, il co-autore Miller, che dai tempi della saga di Robocop frequenta attivamente anche il cinema (sua, tra l’altro, la trasposizione filmica del fumetto-cult The Spirit, nel 2008), ha mobilitato un altro paragone non da poco, quello con Star Wars: «Nimue viene dal mondo della magia e lei stessa è magica. È anche una creatura di grande potere e il suo viaggio nella storia è il nostro viaggio. La seguiamo come abbiamo fatto con Luke Skywalker nelle Guerre stellari. Lei nella storia è l’alfa e l’omega».