Decreti attuativi, Franceschini fa orecchie da mercante…
Annunciati a Venezia i contenuti dei “fatidici” decreti attuativi della legge cinema Franceschini. Sono 21 in totale, di cui 16 approvati, 3 in via di definizione e 2 in preparazione. Delusione tra le associazioni di categoria, l’Anac in testa, le cui richieste non sono state ascoltate. A partire dal decreto più critico, quello relativo ai contributi automatici e selettivi, a cui vanno rispettivamente 50 e 32 milioni…
Cinquanta milioni di contributi automatici e trentadue per i selettivi. Di cui, tra questi ultimi, soltanto 9,6 milioni saranno destinati alla produzione di film cosiddetti “difficili”. Ci vuole poco, insomma, per capire da che parte sta la nuova legge cinema. Ossia da quella dei più forti, “la parte del settore più industrialmente strutturata”, come scrive l’Anac. L’abbiamo detto tante volte su queste pagine (leggi l’articolo) e la conferma arriva dai decreti attuativi, il cui contenuto è stato annunciato al Lido, dal direttore generale cinema Nicola Borrelli del Mibact.
I numeri infatti, parlano chiaro. I tanto sbandierati 400 milioni del fondo per il cinema e l’audiovisivo di quest’anno saranno così ripartiti: 221 milioni per i crediti d’imposta; 50 milioni per i contributi automatici; 32 milioni per i contributi selettivi; 40 milioni per la promozione; 12 milioni per la formazione; 30 milioni per il piano straordinario per le sale; 10 milioni per il piano straordinario per la digitalizzazione; 5 milioni per il settore speciale – Fondo di garanzia Pmi.
Insomma, come si legge nel comunicato dell’Anac, la storica associazione degli autori, “la prima impressione è che delle 25 pagine di osservazioni e proposte, consegnate a maggio al Ministro Dario Franceschini dalle associazioni che si identificano in quel cinema italiano di qualità, pensato, realizzato, distribuito, proiettato al di fuori delle logiche dei broadcast, (ANAC, WGI, SNCCI, AGICI, CNA CINEMA, AFIC, CNC) ne sia stata recepita una parte infinitesimale”.
“A prima vista – prosegue il documento – si nota che il tax credit, previsto per un totale di 221milioni, ha superato il 50% del fondo di sostegno il che rappresenta una quota eccesiva di automatismi e potrebbe configurare un possibile conflitto con le norme europee in materia di aiuti di stato”.
Altranota dolente sottolinea l’associazione degli autori è quella relativa alla “ripartizione dei sostegni selettivi alla scrittura, lo sviluppo, la produzione, la distribuzione e l’esercizio a cui andranno soltanto a 32 milioni. Infatti pur essendo stati reperiti ulteriori 40 milioni dal Mibact per ridurre le conseguenze dell’inserimento nel 18% della quota selettiva degli enti pubblici, non si è avuto un incremento effettivo degli stessi 32 milioni”.
E per concludere allarme anche a proposito “del massimale troppo elevato, 4 milioni, per le opere prime e seconde e per quelle realizzate dai giovani registi, quelle che saranno finanziate specificamente dai sostegni selettivi”.
“In ogni caso – conclude il documento – l’Anac chiederà subito un incontro con la Direzione Generale Cinema per quanto riguarda la stesura dei bandi che stabiliranno le regole di attribuzione dei sostegni selettivi, la cui scrittura, come dichiarato dalla Direzione generale nel corso della conferenza stampa, sarà effettuata entro la fine di settembre”. Staremo a vedere.
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