I “venti mesi” di Renzo Segre in manicomio per salvarsi dai lager. Dal libro (Sellerio) alla serie tv


Rinchiuso in un manicomio per sfuggire la deportazione nei lager nazisti. È la storia di Renzo Segre che, nel 2002 ha raccontato nel suo diario Venti mesi pubbliato da Sellerio. E sarà il soggetto di una nuova fiction targata Pepito e Dorje Film che ne hanno acquistato i diritti e messo in sviluppo il progetto.

In quei Venti mesi, tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, Segre e sua moglie si finsero pazzi vivendo la reclusione in un manicomio della Repubblica di Salò. In loro aiuto arrivò Carlo Angela, sì il papà di Piero Angela, direttore dell’ospedale psichiatrico che a rischio della sua vita salvò la loro e quella di altri perseguitati.

A lui nel 2001 fu conferita l’onorificenza di Giusto fra le Nazioni. Il suo nome è oggi nel Giardino dei giusti di Yad Vashem a Gerusalemme. “La trasposizione televisiva  – si legge nel comunicato – promette di essere un racconto intenso e commovente, che intreccia dramma storico e psicologico, riflettendo sulla capacità di sopravvivere alla disumanità attraverso la forza dello spirito e la resistenza”.