Il cinema iraniano di nuovo nel mirino del regime. Arrestati Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi


I registi iraniani Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi sono stati prelevati dalla polizia di Terhan e imprigionati in un luogo sconosciuto. È accaduto all’indomani della loro protesta contro la violenza delle forze dell’ordine nei confronti dei civili.

Per la loro liberazioni si sono mobilitate diverse essociazioni internazionali e in primis il festival di Cannes.

Mohammad Rasoulof era già stato privato della libertà di viaggiare e lavorare dal 2017, in seguito alla proiezione del suo film A Man of Integrity, vincitore del premio Un Certain Regard alla 70ª edizione del Festival di Cannes. In quella sede sono stati proiettati anche i suoi film Les Manuscrits ne brûlent pas, vincitore del Premio Fipresci nel 2013, e Au Revoir, vincitore del Premio Un Certain Regard per la regia nel 2011. Successivamente ha vinto l’Orso d’oro alla Berlinale del 2020 con Il male non esiste portato nelle sale italiane da Satine Film. La casa di distribuzione si unisce alla protesta contro l’arresto del regista.

Anche Jafar Panahi ha già subito in passato la dura censura del regime. Tra i tanti premi internazionali ha anche vinto l’Orso d’oro alla Berlinale nel 2015 per il suo film Taxi Teheran (nelle foto)

Il Festival di Cannes condanna fermamente questi arresti e l’ondata di repressione visibilmente in corso in Iran contro i suoi artisti e chiede il rilascio immediato di Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi.