Rasoulof in carcere, appello del cinema europeo per la sua liberazione
Il 4 marzo, tre giorni dopo la vittoria dell’Orso d’oro alla Berlinale per il suo There is no Evil, le autorità iraniane hanno decretato l’ordine di reclusione per Mohammad Rasoulof.
La causa è proprio il suo film, giudicato “propaganda contro il sistema”. Già nel 2019 il cineasta era stato condannato ad un anno di carcere (condanna poi sospesa) oltre che al divieto di girare nuovi film e di lasciare il paese, motivo per il quale non ha potuto ritirare personalmente il prestigioso riconoscimento a Berlino.
A prendere posizione per primo è stato proprio il festival tedesco, che tramite i suoi direttori ha sottolineato come l’atto del governo di Teheran rappresenti una grave violazione della libertà di espressione ed artistica. A questa dichiarazione si è andato pian piano ad aggiungere l’appoggio di tutte le principali rassegne ed accademie europee, compresa l’Accademia del Cinema Italiano, il Festival di Cannes e l’European Film Academy.
Il regista ha dichiarato che l’ordine di incarcerazione mette a nudo l’intolleranza con cui il regime iraniano risponde alle critiche, aggiungendo inoltre che la situazione drammatica delle carceri del Paese per l’emergenza Covid-19 rende la sua condanna un pericolo per la sua sopravvivenza.
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