“Il grande Gatsby” diventa una serie tv. Tingendosi di Black (Lives Matter)

Il romanzo di Francis Scott Fitzgerald The Great Gatsby, dopo notevoli adattamenti per il cinema (su tutti quello con Robert Redford per la regia di Jack Clayton del ’74), diventerà anche una serie tv. L’Hollywood Reporter annuncia che la A+E Studios e ITV Studios America stanno collaborando con lo sceneggiatore Michael Hirst (I Tudors, Vikings) per la sua realizzazione.

Nell’ambizioso progetto è coinvolta anche la pronipote di Fitzgerald, Blake Hazard. La cantante rock che amministra le opere dei coniugi Fitzgerald parteciperà come consulente.

L’intenzione non è semplicemente quella di trasporre le pagine facendo “copia e incolla” ma quella di evidenziare tematiche sociali, razziali e artistiche che si evincono dal romanzo e non sono mai state approfondite: “Ho sempre sognato una versione più diversificata e inclusiva di Gatsby che rifletta meglio l’America in cui viviamo – dichiara la stessa Hazard all’Hollywood Reporter -, una che potrebbe consentire a tutti noi di vedere noi stessi nel testo selvaggiamente romantico di Scott”.

Il “nuovo” Gatsby offrirà dunque uno spaccato del mondo black e anche della scena musicale afroamericana di New York degli anni ’20, riflettendo non solo su quello che l’America è stata durante i Roaring Twenties, ma su come quella società si sia evoluta portandosi dietro “il ventre più oscuro dell’esperienza americana – sottolinea Michael Hirst, citando il critico Lionel Trilling -, motivo per cui la storia parla sia di tragedia che di speranza, e continua a risuonare ancora oggi”.

Non dobbiamo aspettarci quindi DiCaprio (The Great Gatsby, 2013) dal sorriso sornione che brinda illuminato da mirabolanti fuochi d’artificio, ma una storia moderna che parla di tutti noi.