La fortuna secondo Ozpetek, un idraulico (non polacco) in famiglia (arcobaleno)
In sala dal 19 dicembre (per Warner Bros. Pictures), “La dea fortuna”, tredicesimo film di Ferzan Ozpetek e sorta di seguito delle “Fate ignoranti” di cui conserva il contesto ma non la sorpresa e la freschezza. Con la coppia Edoardo Leo, indraulico dal cuore d’oro e Stefano Accorsi, intellettuale fallito, l’ennesima variazione sul tema della coppia che scoppia salvata dai bambini …
I tubi di un lavandino sono un po’ come le nostre vene, se l’acqua non scorre bene si blocca tutto. Pillole di saggezza di un bell’idraulico (il pur sempre bravo Edoardo Leo) romano, anzi romanaccio che insegna il mestiere al ragazzino, figlio dell’amica del cuore e un tempo sua innamorata (la pur sempre uguale a se stessa Jasmine Trinca) che ora, a rischio di vita, ha deciso di affidare il pargolo, insieme alla sorellina, all’idraulico di cui sopra e al suo compagno (il sempre meno credibile Stefano Accorsi), ignara che la coppia gay, quindicennale, stia per esplodere.
Benvenuti tra le Fate ignoranti vent’anni dopo, ma senza più la sorpresa e la freschezza che consacrarono allora il giovane Ferzan Ozpetek, regista di origini turche, tra le promesse del cinema italiano d’autore.
Oggi che tra gli “autori” è stato inserito d’ufficio a manciate di David e Nastri, Ozpetek continua la sua personale rincorsa del melodramma anche col suo ultimo film, il tredicesimo, La dea fortuna, in sala dal 19 dicembre con grandi clamori mediatici ed enormi attese al botteghino da parte di produzione (i fedelissimi Tilde Corsi e Gianni Romoli che firma pure il soggetto col regista) e distribuzione (Warner Bros. Pictures).
La famiglia allargata, arcobaleno soprattutto, le tavolate piene di cibo, la passerella di amici preferibilmente in terrazza, sono ancora una volta il cuore del racconto, stavolta sbilanciato, l’abbiamo detto, sulla stanchezza di una coppia (Leo-Accorsi) che ritroverà nuove energie a contatto coi due fratellini momentaneamente “in prestito”.
Nel mezzo della coppia che scoppia il Ferzan touch non risparmia tradimenti, gelosie e scenate da soap, evitando rigorosamente scene di sesso e nudità.
Il massimo dell’erotismo è affidato al bicipite di Edoardo Leo, incorniciato dalla maglietta a mezze maniche a renderlo macho quanto basta, eppure così sensibile. Neanche fosse quell”idraulico polacco”, spauracchio – politicamente scorretto – sbandierato dagli euroscettici ai tempi della Bolkestein.
L’ Alessandro di Ozpetek (questo il nome del personaggio di Edoardo Leo) va in moto, una vecchia Bmv e la sua borsa degli attrezzi, quella nera di cuoio tradizionale, è colorata rossa e blu. Vezzi da idraulici romani si vede.
Come pure quell’appartamento chic-alternativo in cui si consuma non solo la crisi di coppia, ma anche lo scontro di classe col suo compagno, Arturo (Stefano Accorsi), intellettuale fallito pronto ad addossare ogni sua rinuncia sulle solide spalle di Alessandro che è pure quello che porta i soldi a casa.
Non basta la magnifica Luna diamante di Ivano Fossati, cantata da Mina e piazzata in uno dei momenti clou del film, per smorzare quel mood sentimentale uniformato agli standard della più digeribile rappresentazione dell’universo Lgbt a conferma, ancora una volta, di come il melodramma non si addica al regista di Napoli velata. Mentre proprio chi ne è maestro, insuperabile, come Petro Almodovar è in corsa per l’Oscar col suo magnifico Dolor y Gloria. Quello sì uno struggente e raffinato racconto intimo sugli affetti e le sconfitte della vita. Una ricerca personalissima e universale.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
31 Ottobre 2016
La donna con la pistola contro la sanità corrotta
È "Un mostro dalle mille teste", il thriller a sfondo sociale di Rodrigo Plà…
72 Mostra del Cinema di Venezia 2015,Recensione,film da libri
21 Aprile 2017
Una ghost story siciliana apre la Semaine de la critique
È "Sicilian Ghost Story" il nuovo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza…
18 Settembre 2015
La “verità” su Bush apre la Festa di Roma
È "Truth", esordio alla regia dello sceneggiatore statunitense James…