Ottant’anni (quasi) di cinema polacco. Torna a Roma CiakPolska Film Festival che apre con Jerzy Skolimowski
Dal 13 al 19 novembre torna a Palazzo delle Esposizioni a Roma la XI edizione di CiakPolska Film Festival l’appuntamento con la migliore produzione del cinema polacco, anche attraverso lo sguardo dei classici.
Si parte lunedì 13 novembre, al Cinema Troisi (ore 19.30) con l’incontro dedicato ad uno dei maestri del cinema mondiale, Jerzy Skolimowski, regista, sceneggiatore, attore, Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia 2016, autore di capolavori come Il vergine (1967), La ragazza del bagno pubblico (1970), L’australiano (1978) Essential Killing (2010) e 11 minuti (2015). Il decano della cinematografia polacca presenterà il suo ultimo EO, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes 2022. Un asino, liberato da un circo, inizia un viaggio attraverso l’Europa, durante il quale incontra e conosce le gioie e i dolori dell’umanità più varia.
Da martedì 14 a domenica 19 novembre sarà la volta dei Grandi classici del cinema polacco a Palazzo delle Esposizioni di Roma (via Milano 9). Una settimana di cinema che permetterà di riscoprire i capolavori, in versione restaurata, di alcuni grandi maestri che hanno segnato la storia del cinema non solo polacco, ma europeo e mondiale. Da Krzysztof Kieślowski a Roman Polański a Jerzy Skolimowski. Da Andrzej Wajda a Wanda Jakubowska, Wojciech Jerzy Has, Andrzej Munk e Krzysztof Zanussi.
Inaugura la rassegna (martedì 14 alle 20.00) Segni particolari: nessuno (1965) alla presenza del regista Jerzy Skolimowski. Il folgorante debutto di Jerzy Skolimowski e al contempo il ritratto di una generazione. È il racconto delle ultime ore di libertà prima della partenza per la leva militare di Andrzej Leszczyc (interpretato dallo stesso regista) e delle sue scombinate peregrinazioni.
Si prosegue mercoledì 15 (ore 20.00) con il primo di 5 corti documentari di Krzysztof Kieślowski: Sette donne di età diversa (1978). Sette ballerine, un unico ritratto in un documentario che si fa composizione estremamente poetica sull’esistenza. A seguire L’ultima tappa (1948) di Wanda Jakubowska, una delle primissime testimonianze cinematografiche sulla Shoah, ambientato nel campo di Auschwitz-Birkenau, dove la stessa regista fu internata, la pellicola occupa un posto unico e leggendario nel cinema mondiale, nonché nella filmografia di Wanda Jakubowska, prima regista donna polacca ad affermarsi nel cinema.
Giovedì 16 (ore 20.00) è in programma l’incontro con il regista cinematografico e teatrale, sceneggiatore e docente Robert Gliński che parlerà di Wojeciech Jerzy Has (regista a cui lui stesso ha dedicato nel 2012 il documentario Trecce), maestro indiscusso della “scuola polacca” di cui è in programma la proiezione di Come essere amata (1963). Felicja ricorda i tempi dell’occupazione tedesca, quando diede rifugio nel suo appartamento a un attore, Wiktor, di cui si era innamorata. Wojeciech Jerzy Has, autore del leggendario Manoscritto trovato a Saragozza dall’omonino ed enigmatico romanzo di Jean Potocki, tra i film polacchi più ammirati di tutti i tempi (tra i suoi ammiratori anche Francis Ford Coppola e Martin Scorsese), realizza un’originale opera “storica”, in chiave non eroica, ma melodrammatica.
Precede la visione di Come essere amata il corto La radiografia (1974) di Krzysztof Kieślowski. Nel quadro di una natura incontaminata, la telecamera raccoglie le confessioni dei ricoverati in un ospedale, i loro sogni e le loro paure.
Si prosegue venerdì 17(ore 20.00) con Teste parlanti (1980) di Krzysztof Kieślowski. Quando sei nato? Chi sei? Che cosa vorresti? Le interviste di Kieślowski a 44 polacchi, in ordine cronologico da 0 ai 100 anni. Uno dei documentari più famosi e premiati del regista polacco. Presentano Alessandro Aniballi e Daria Pomponio, nei 10 anni di attività di Quinlan.it.
A seguire l’esordio di di Roman Polański, Il coltello nell’acqua (1962), primo film polacco candidato all’Oscar come miglior film straniero. Una coppia invita un giovane autostoppista per una gita in barca. Thriller carico di tensione e desiderio.
Sabato 18 novembre (ore 17.00) si riprende con Ritornello (1972) di Krzysztof Kieślowski. La routine lavorativa di un’impresa di pompe funebri riflette lo spirito più profondo di una società dominata dal controllo. A seguire uno dei film più famosi della cinematografia polacca e una delle riflessioni più acute sulla Shoah, La passeggera(1964) opera capitale del grande maestro Andrzej Munk. Su una crociera in rotta per Amburgo, alla passeggera Liza, che fu kapò ad Auschwitz, pare di riconoscere in un’altra viaggiatrice una delle sue prigioniere.
Chiude la giornata La terra della grande promessa (1975) di Andrzej Wajda. Łódź, fine Ottocento: Karol, giovane nobile impiegato come capo ingegnere tessile, progetta di costruire una sua fabbrica; viene aiutato nell’impresa dal tedesco Maks e dall’ebreo Moryc. Ma in un mondo dominato dal denaro, la realizzazione dei sogni ha certamente un prezzo. Kolossal di grande potenza visiva, candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 1976.
L’ultimo giorno della manifestazione, domenica 19 novembre, si parte (ore 17.00) con la proiezione del magnifico Ida (2013) opera di uno dei registi polacchi più conosciuti della scena contemporanea, Paweł Pawlikowski, premio Oscar nel 2015. La diciottenne Anna, orfana cresciuta in convento, decide di farsi suora. Poco prima di prendere i voti, scopre di avere una zia ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. Insieme a lei la ragazza affronterà un viaggio alla scoperta di se stessa e del proprio passato. A seguire Sono stato un soldato (1970) di Krzysztof Kieślowski, “un documentario su degli uomini che hanno perso la vista facendo il soldato durante la Seconda Guerra Mondiale. (…) Io gli chiedo di raccontare i loro sogni”.
Chiude la rassegna Illuminazione (1972) di Krzysztof Zanussi. Il giovane Franciszek studia fisica, si innamora, si sposa e dà alla luce un figlio. L’improvvisa morte di un amico lo mette in crisi e lo costringe a prendere coscienza della fallibilità delle certezze scientifiche. Pardo d’Oro al Festival di Locarno del 1973, divenuto film di culto nella Polonia degli anni Settanta, Illuminazione presenta le tematiche più care al regista.
La Rassegna Grandi Classici del Cinema Polacco è a cura degli Studi Cinematografici di Film e Documentari WFDiF (Documentary and Feature Film Studios). Organizzata da Studi Cinematografici di Film e Documentari WFDiF (Documentary and Feature Film Studios) e Istituto Polacco di Roma. In collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.
L’ingresso è gratuito. Prenotazioni su su www.palazzoesposizioni.it.