“Sognando Venezia”, piccole donne nell’era degli influencer. Sorprese in corto al Festival di Pesaro
Passato in concorso alla 59° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, “Sognando Venezia” cortometraggio d’esordio di Elisabetta Giannini con Morena e Francesco Di Leva nei veri panni di padre e figlia. Esuberante ragazzina napoletana Vittoria sogna di fare l’influencer e il suo entusiasta papà farà di tutto per accontentarla. Un bell’esempio di ironia e divertimento …
Piccole donne crescono nell’era dei social. Meglio, continuano a crescrere nonostante i social. Allora un testo fondante per infinite generazioni come quello di Louisa May Alcott può anche diventare oggetto di uno scatto per Instagram, più che per essere per apparire. Ma in finale è solo un altro mondo di vedere le cose.
C’è anche questo nel coloratissimo e ironico esordio alla regia della ventiseienne Elisabetta Giannini, Sognando Venezia, corto in concorso alla 59° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Un divertente spaccato di mondo comune in cerca di qualcosa di straordinario, quei cinque minuti di notorietà che tutti sognano e che i social promettono.
Diventare influencer, infatti, è il sogno di Vittoria, esuberante tredicenne (la incontriamo proprio durate la festa di conpleanno) della provincia di Napoli, capace di trasformare ogni attimo del suo quotidiano in “una storia” da postare su Instagram. Al suo fianco altrettanto entusiasta suo papà Fabrizio, di professione parruchiere che per i suoi tredici anni le regala un biglietto per sfilare sul red carpet del Festival di Venezia. Nuova ambizione per qualsiasi compulsivo da social. E dono ben più apprezzato di quello che le fa la nonna: Piccole donne di Louisa May Alcott, appunto.
In poco più di un quarto d’ora seguiamo divertiti i preparativi per il grande giorno, tra outfit improbabili e “trattative” coi commercianti per ottenere sconti in cambio di “tag”. Il finale, a sorpresa ovviamente, conferma la stoffa di una giovane regista che, formatasi al Centro Sperimentale, si è già fatta notare vincendo il programma Becoming Maestre, promosso dall’Accademia David di Donatello e Netflix.
Sognando Venezia è anche una brillante attualizzazione di Bellissima, stavolta in chiave padre figlia (Alessandro Logli e Mara Fondacaro sono i co-sceneggiatori). Con un prezioso elemento in più: nei panni dei protagonisti, in perfetta sintonia, sono Francesco Di Leva e sua figlia Morena. Semplicemente sorprendenti.
Una buona aria di famiglia, inoltre, si respira nello sguardo ironico e privo di moralismi della giovane autrice, così come lo riconosciamo nel cinema di Antonietta De Lillo che di Elisabetta Giannini è la madre. E che in questo caso produce con Marechiaro (produzione esecutiva di Fabiana Bosco e Alice Mariani), consolidata factory e autarchica fucina di giovani talenti e nuovi linguaggi. Sognando Venezia, insomma, ha avuto ottimi ingredienti.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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