Torna a Roma Euro Balkan Film Festival. Il meglio del cinema dei Balcani
Dal 6 al 12 novembre, Roma ospiterà la settima edizione dell’Euro Balkan Film Festival, organizzato dall’associazione italo-balcanica Occhio Blu – Anna Cenerini Bova. L’evento promuove il dialogo culturale attraverso il cinema, favorendo l’incontro tra giovani cineasti italiani e balcanici, sostenendo così lo sviluppo culturale e l’integrazione europea.
Quest’anno il festival presenterà film da Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Turchia, Montenegro, Macedonia del Nord, Grecia e Kosovo. Oltre alle tradizionali sedi di Casa del Cinema e Nuovo Cinema Aquila, quest’edizione introduce una nuova location: il MAXXI.
Nato nel 2012, il festival mira a portare a Roma il miglior cinema di una regione spesso associata ai conflitti degli anni Novanta e poco conosciuta. In risposta a un crescente interesse per il dialogo intraeuropeo, il festival ha cambiato nome in “Euro Balkan Film Festival”, sottolineando l’importanza della comune eredità culturale tra i Balcani e l’Europa. Il festival è diretto da Mario Bova e sostenuto dal Ministero della Cultura, dal Ministero degli Affari Esteri e da Cinecittà.
Tra le opere in concorso spiccano Do Not Expect Too Much From The End of The World di Radu Jude, che esplora le contraddizioni del capitalismo in Romania, e Forever Hold Your Peace di Ivan Marinovic, centrato su una giovane donna rosa dai dubbi sul suo matrimonio.
Altri film significativi includono Blaga’s lessons di Stephan Komandarev, vincitore alla Festa del Cinema di Roma, e M di Vardan Tozija, che racconta il cambiamento nella vita di un ragazzo. La gita scolastica(Excursion) di Una Gunjak, vincitore della menzione speciale Cineasti del presente a Locarno, sarà proiettato il giorno inaugurale alla Casa del Cinema, seguito da dibattito con la regista. Il film uscirà nelle sale italiane con Trent Film. E ancora, Phantom Youth di Luàna Bajrami che dà voce alle inquietudini della gioventù balcanica, Hesitation Wound di Selman Nacar eOnly When I Laugh di Vanja Juranić, storie di emancipazione e lotta per l’autodeterminazione. Infine, Animal di Sophia Exarchou e Lost Country di Vladimir Perišić mettono in luce le difficili condizioni di vita in contesti di sfruttamento e crisi.