Uomini che odiano le donne, a Hollywood. Un noir (da rivedere) di William Dieterle

 Film da riscoprire in DVD (grazie a Sinister Film e CGHV). Ovviamente ispirati dalla letteratura. Cominciamo con “Delitto senza peccato” di William Dieterle. Un noir d’autore del 1949 tratto da “Be still, my love” di June Truesdell. Una storia di grande attualità che racconta la violenza del mondo maschile sulle donne. Si parte dal delitto per arrivare all’origine del peccato…  Ma esiste il peccato di legittima difesa?

 Tratto dal romanzo giallo di June Truesdell, Be still, my love, questo Delitto senza peccato (The Accused) è un film elegante e raffinato, delicatamente sinuoso nel seminare dubbi e tracce che servono a sedurre lo spettatore più scettico.
Una regia attenta e solida che evita “peccati” di presunzione prettamente autoriali per andare al sodo con virtuosismi registici di grande impatto emotivo e di intenso coinvolgimento. A voler dare una definizione secca per questo noir del 1949 potremmo dire: “l’autorialità al servizio della storia”.
Spesso, difatti, l’autore perde il contatto con l’essenza della storia percorrendo strade pericolose e tortuose ma, William Dieterle, no. Va dritto al cuore della storia, mai così attuale in questi anni bui di femminicidi, di violenze sulle donne, di molestie da parte di uomini che non “sanno perdere la conquista”.
È quello che accade alla nostra protagonista, una giovane e affascinante insegnante universitaria del corso di psicologia che attira, suo malgrado, le attenzioni di un brillante, ma sordido, studente che cerca di violentarla. La donna non può far altro che reagire uccidendolo involontariamente. Per paura occulta l’omicidio facendolo passare per un incidente. Ma si sa, la legge trionfa sempre e troverà il colpevole…
Proprio la legge, insieme alla violenza sulle donne, sono il leitmotiv del film nonché del romanzo (inedito in Italia) della giallista Truesdell che con questo libro dà vita al suo capolavoro. Un libro del 1947 che ottiene un grande successo di pubblico, ma non di critica, attirando da subito le attenzioni di Hollywood che neanche un anno dopo mette in mano la sceneggiatura a William (Wilhelm) Dieterle, uno dei grandi autori tedeschi prestati al cinema americano, che, con questo Delitto senza peccato (The Accused) da l’ennesima svolta alla sua carriera con un noir che anticipa il successivo capolavoro, La corda di sabbia (immenso film con Burt Lancaster e lo straordinario Peter Lorre).
In Delitto senza peccato Dieterle inverte i classici stilemi del noir di quegli anni mettendo al centro della storia una donna e facendo roteare come bufali impazziti uno stuolo di uomini intorno a questa femme fatale assolutamente atipica che ha il volto gentile e rassicurante di Loretta Young.
Il regista si diverte a lavorare di specchi e riflessi indiretti per dar vita a una storia di sordido sesso come da partenza secca per passare a una love story tra le più classiche. Insomma nel classicismo affonda per riemergere dal profondo mare con un plot secco e asciutto.
Un film da recuperare assolutamente per capire Dieterle, l’America post guerra, e tutto il cinema americano frutto di quegli anni straordinari.