Aspettando il Premio Lussu. Gianfranco Giagni tra cinema, letteratura e costume
Un viaggio nell’Italia (e nel cinema) di ieri, attraverso tre documentari di un autore che non di rado ha messo in relazione i film con altri linguaggi, tra cui la letteratura: è Gianfranco Giagni. Regista, rassegna che si terrà il 22 e 23 febbraio a Cagliari, sotto l’egida dell’associazione culturale L’Alambicco, che dal 2015 organizza anche il Festival Premio Emilio Lussu, partner del concorso Bookciak, Azione!.
La due giorni (presso l’Hostel Marina del capoluogo sardo) dedicata a Giagni costituirà proprio l’anteprima del programma di eventi cinematografici previsti per la VI edizone del Premio Lussu (dal 1 al 6 ottobre 2020).
E, forse non casualmente, ad anticipare il festival multidisciplinare cagliaritano c’è un regista che, oltre ad aver raccontato il cinema (dell’anno scorso il docu-film su Verdone Carlo!, realizzato col critico Fabio Ferzetti) e la società (non solo) italiani, ha toccato codici e arti differenti: dalla musica (Giagni è stato regista di videoclip negli anni Ottanta per cantanti come Vasco Rossi, Loredana Bertè, Miguel Bosé) alla letteratura (ha sceneggiato e diretto, tra le altre cose, la trasposizione televisiva della Valentina di Guido Crepax, nel 1989).
La rassegna sarà dunque un’occasione per riflettere, attraverso la filmografia di Giagni, su differenti media attraverso le epoche, a cominciare dalla stampa periodica nell’Italia del secondo Novecento.
Il primo appuntamento della rassegna riguarderà infatti il documentario Sogni, sesso e cuori infranti (2018), incentrato sulla “posta del cuore” delle riviste femminili nostrane a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta: un fenomeno che offre uno spaccato significativo delle contraddittorie trasformazioni sociali vissute dalle donne del nostro Paese durante il boom economico. Prima della proiezione, il regista incontrerà il pubblico (alle 17.30) insieme all’attrice Anna Foglietta.
Sempre sul rapporto tra stampa e condizione femminile nel nostro passato verte il secondo documentario della rassegna, Le scandalose. Women in crime (2016, proiezione domenica 23 alle 17.30): si rievocano i casi di omicidi commessi dalle donne nell’Italia del dopoguerra e raccontati dalla cronaca nera, tornata in auge dopo la caduta del regime fascista e affidata spesso a grandi giornalisti e scrittori come Dino Buzzati, Camilla Cederna e Vitaliano Brancati. Il film era stato presentato all’undicesima Festa del Cinema di Roma e poi, nel 2018, selezionato nel programma della seconda edizione di FUORINORMA.
Si chiude domenica 23 (ore 19.45) con Sartoria Tirelli: vestire il cinema (2006), alla (ri)scoperta della fabbrica (fondata da Umberto Tirelli) che ha confezionato per quattro decenni gli abiti di successi nazionali e internazionali, tra cui importanti adattamenti di opere letterarie come Il Gattopardo di Luchino Visconti e La fabbrica di cioccolato di Tim Burton. Anche per la giornata di domenica è previsto un incontro del regista con il pubblico.
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