Cinquant’anni da grande protagonista tra cinema e teatro. Addio Irene Papas


Con l’Italia ha avuto un rapporto particolare. Anche perché l’aveva scelta come terra d’esilio, in fuga dalla sua Grecia oppressa dalla dittatura dei Colonnelli. Irene Papas volto di tanto cinema internazionale e, per noi, indimenticabile Penelope tv è morta il 14 settembre a 96 anni.

Nata il 3 settembre 1926 a Chiliomodi, vicino a Corintocirca ha avuto una carriera lunga 50 anni interpretando a oltre 70 film. ll suo esordio nel cinema internazionale è stato nei Sessanta con film di grande successo come I cannoni di Navarone di J. Lee Thompson dall’omonimo romanzo di Alistair MacLean in cui interpretava la combattente della resistenza. O Zorba il greco di Michael Cacoyannis basato sull’omonimo romanzo di Nikos Kazantzakis. L’attrice interpretava la vedova di cui si innamora Basil (Alan Bates), l’amico di Alexis Zorba (interpretato da Anthony Quinn).

In Italia ha lavorato con i più grandi registi. E anche questa volta in film ispirati da grandi romanzi. A ciascuno il suo di Elio Petri dall’omonimo libro di Leonardo Sciascia, al fianco di Gian Maria Volonté. In Cristo si è fermato a Eboli adattamento dell’omonimo romanzo di Carlo Levi per la regia di Franco Rosi. Con lo stesso regista è tornata sul set per Cronaca di una morte annunciata da Gabriel Garcia Marquez.

Irene Papas è stata grande anche a teatro interpretando tutti i principali ruoli tragici, a cominciare da quelli di Medea ed Elettra, prendendo parte alle produzioni contemporanee messe in scena dal Teatro Popolare Greco alla fine del 1950.

Certo è che per il grande pubblico italiano la notorietà è arrivata con l’Odissea televisiva di Franco Rosi, al fianco di Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse. Era il 1968 e quello sceneggiato Rai fece d’avvero epoca. Una delle sue ultime apparizioni cinematografiche è stata in Il mandolino del capitano Corelli nel 2001 al fianco di Nicolas Cage.