È morto Lucien Pintilie, “il selvaggio” del cinema rumeno

Si è spento a 84 anni Lucien Pintilie, grande regista rumeno di cinema e teatro. Soprannominato da Ionesco, “il selvaggio”, ha lavorato lungamente all’estero a causa del conflitto aperto col regime di Ceauşescu. Con “Terminus Paradis” (1998) ha vinto il Gran premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia. Molti gli adattamenti letterari …

Sì è spento a 84 anni, Lucien Pintilie, decano del cinema e del teatro rumeno. Era nato a Tarutino in Bessarabia (oggi Ucraina) il 9 novembre 1933.

Da subito ha dato un’impronta innovativa al cinema del suo paese, negli anni in cui in Europa si andava imponendo la Nouvelle Vague. Ma nella sua formazione artistica grande mportanza ha avuto anche il teatro. Quello dell’assurdo di Ionesco, soprattutto, a cui tra l’altro deve il soprannome di “selvaggio”.

Il suo esordio risale al ’65 con Domenica alle 6, tragica storia d’amore tra due resistenti clandestini al fascismo, dal linguaggio molto impressionista. Ma è col suo secondo film, Reconstituirea, apologo kafkiano sul potere, che viene condannato dal regime. È allora che ripara in Francia, Jugoslavia e Stati Uniti. Seguono Paviljon 6 (1973) da un racconto di Čechov e De ce trag clopotele, Mitică? da una commedia di Ion Luca Caragiale: ritratto feroce dell’ipocrisia e della grettezza di provincia bloccato dalla censura fino al ’90. È in quell’anno che Lucien Pintilie torna in patria e viene chiamato a dirigere il settore cinema del ministero della cultura.

Del ’92 è La bilancia, seguito da Un’estate indimenticabile (’94), adattamento del romanzo di Petru Dumitriu, incentrato sul caso di coscienza di un ufficiale inviato a reprimere un moto contadino, e Troppo tardi (1995). Questi ultimi due film sono stati presentati in concorso al Festival di Cannes.

Nel ’98 vince il Gran premio speciale della giuria a Venezia con Terminus paradis (nelle foto), drammatico e potente racconto di due innamorati allo sbando, nella Bucarest postcomunista, povera e violenta. Sempre a Venezia passa in concorso Il pomeriggio di un torturatore, mentre il suo ultimo film è Niki et Flo (2003), ancora un ritratto generazionale e una metafora sulla Romania contemporanea.