Assaggi dal Festival di Locarno. “L’immagine e la parola” con Nicola Lagioia e Alberto Lattuada
Il 27 marzo il cinema incontrerà la letteratura, nonostante la pandemia. Torna L’immagine e la parola, anteprima primaverile del Locarno Film Festival, prestigiosa kermesse estiva per appassionati e addetti ai lavori.
L’ottava edizione, vista l’eccezionalità del momento, verrà trasmessa via streaming – sul sito del festival – in occasione dell’incontro tra il direttore del Salone del Libro di Torino, nonché Premio Strega 2015 con La ferocia, Nicola Lagioia ed il direttore artistico del Festival Giona A. Nazzaro.
A fare da traccia al dibattito sarà l’ultima fatica letteraria – uscita dai tipi Einaudi – di Lagioia, La città dei vivi, un’analisi che parte da un fatto di cronaca nera, l’omicidio di Luca Varani, per arrivare ad interrogarsi sul ruolo dei media nella narrazione del crimine. Lo scrittore e promotore culturale, non nuovo al mondo del cinema (nel 2013 ha preso parte alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel comitato di selezione e nel 2020 come membro della giuria), offrirà le sue analisi sullo stato della cultura e sulle nuove sfide lanciate dalla pandemia per l’organizzazione di eventi culturali.
A seguire verrà trasmesso alle 20, sempre via streaming, La spiaggia, film del 1954 di Alberto Lattuada, eclettico artista del secondo Novecento italiano, architetto per formazione, cineasta e fotografo per passione, a cui sarà dedicata la retrospettiva della settantaquattresima edizione del Locarno Film Festival. Opera cinematografica poliedrica proprio come il suo regista, “uomo libero, curioso ed anticonformista” secondo il curatore della retrospettiva Roberto Turigliatto.
Dalla sensibilità neorealista de Il bandito, agli adattamenti letterari come Il mulino del Po fino ad arrivare alla co-regia con Fellini di Luci del varietà, Lattuada ha saputo rappresentare l’umanità sofferente e le contraddizioni economiche dell’Italia degli anni Cinquanta attraverso la macchina da presa di numerosi film tra cui La spiaggia, ispirato come per La città dei vivi ad un fatto di cronaca che si fa poi narrazione universale. Dal 4 al 14 agosto il pubblico potrà riscoprire la sua ricca filmografia e sarà un modo, secondo il direttore artistico del Festival, per “portare alla luce il segreto meglio custodito del cinema italiano”.
5 Agosto 2018
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