Il Cinema Ritrovato nel segno degli adattamenti, apre Garrone e chiude Nossiter

Ad aprire le danze, proprio il 21, sarà Gomorra, o meglio l’inedito nuovo montaggio del film supervisionato dal regista, Matteo Garrone, a 12 anni di distanza. Premiato nel 2008 con il Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes, il lavoro di Garrone ottenne un ottimo successo di critica e di pubblico anche in Italia. Rivedendolo recentemente con suo figlio però, ha raccontato il regista all’Ansa, si è reso conto di come molti passaggi narrativi non fossero chiari per lo spettatore.

Da qui la necessità di un lavoro di ripulitura che è poi quello che verrà proiettato a Bologna, presentato proprio dal regista. Alcune modifiche, ha aggiunto Garrone, potrebbero non saltare subito all’occhio, ma nel loro piccolo aiutano a chiarire determinati passaggi drammaturgici che risultavano ostici nel montaggio precedente.

Oltre a Gomorra, tratto dal bestseller del 2006 di Roberto Saviano (a cui si è ispirata anche la fortunata serie televisiva omonima, di cui lo scrittore è anche sceneggiatore), sarà un altro adattamento a chiudere il festival: Last Words di Jonathan Nossiter.

Il film rientra nella selezione ufficiale della Cannes Label, l’etichetta che la Croisette ha creato per sopperire alla mancata edizione 2020 del festival, annullata a causa della pandemia. È tratto da Mes derniers mots di Santiago Amigorena (inedito in Italia), un autore che nel cinema ha lavorato a lungo come sceneggiatore, attore e regista, dirigendo anche Nick Nolte, a sua volta protagonista del film di Nossiter.

Last words immagina un 2086 in cui tutta la memoria dell’umanità sia affidata al cinema perché il mondo è andato distrutto a causa delle catastrofi ambientali. Trai pochi posti rimasti in piedi c’è proprio Bologna e la sua Cineteca. La città e il cinema sono dunque i baluardi della ripartenza dopo una catastrofe, non poteva esserci un augurio migliore per chiudere il Festival di quest’anno così turbolento.