Vado al cinema, anzi in biblioteca
Diventa nazionale e si rafforza il progetto “Cinema nelle biblioteche”, grazie all’intesa tra Cna, Ficc e Anac. L’obiettivo creare un vero e proprio circuito alternativo per la distribuzione del cinema indipendente e la formazione del pubblico…
È stato un esperimento, ed è riuscito. Quindi si replica, anzi si allarga il tiro a livello nazionale. Stiamo parlando, infatti, di “Cinema nelle biblioteche” (www.cinemanellebiblioteche.it), il progetto dell’Anac, la storica associazione degli autori che nel corso dell’anno, grazie ad un bando della Regione Lazio, ha occupato pacificamente le biblioteche laziali con la produzione indipendente più recente, offrendo al pubblico la possibilità di vedere film altrimenti condannati all’oblio e in più incontrare i loro autori.
In tempi di crisi come i nostri, di feroci dictat di mercato e assenza di politiche culturali che mettono alle corde anche gli stessi esercenti, troppo spesso costretti alla chiusura delle sale, il circuito delle biblioteche si offre, insomma, come un vitale circuito alternativo di distribuzione per il cinema indipendente, oltre che “avamposti di alfabetizzazione, luoghi benedetti che svolgono una funzione democratica”, per dirla con Lidia Ravera che, in veste di assessora alla cultura, ha sostenuto il progetto nella sua prima fase.
Ora il passo successivo è creare una vera e propria rete a livello nazionale, collegandosi anche alle scuole per puntare su un altro tassello fondamentale come la formazione del pubblico. Per questo è stata siglata un’intesa (lo scorso 7 luglio) tra Cna, industria cinema e audiovisivo che raggruppa una forte rete di associazioni e impreditori di settore, la Federazione italiana circoli del cinema (Ficc) e l’Anac, impegnata per prima nel progetto (di cui è ideatore e direttore artistico Alessandro Rossetti).
Obiettivo del progetto potenziato, spiegano i promotori, è “la realizzazione di un sistema integrato di biblioteche, dotate dei criteri di efficienza necessari, mappate a livello locale e nazionale che potrebbe rappresentare un nuovo asset nell’ambito della diffusione di prodotti audiovisivi del mercato indipendente; laddove è sempre più difficile per le nuove generazioni, e non solo, trovare case di distribuzione interessate o fondi per auto-distribuirsi, il circuito delle biblioteche fornirebbe una soluzione originale e/o complementare”.
Ma non solo. “Gli effetti moltiplicatori potrebbero essere molteplici – spiegano-, compresa la visibilità del «circuito biblioteche» all’interno di festival cinematografici nazionali e internazionali dedicati al cinema indipendente. La nostra idea di biblioteca rappresenterà un modello di rivitalizzazione e ri-generazione inclusivo per la comunità colmando un vuoto socio culturale fortemente sentito”.
Da noi di Bookciakmagazine, dunque, l’augurio di raggiungere al più presto gli obiettivi. E un veloce cambio di consuetuni nel pubblico, tale da dire: “Stasera andiamo in biblioteca?”
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