La figlia di Marx dimenticata. È il nuovo film di Susanna Nicchiarelli in concorso a Venezia 77

S’intitola “Miss Marx” il nuovo film di Susanna Nicchiarelli dedicato a Eleanor, la figlia minore del grande filosofo di Treviri che passerà in concorso a Venezia 77. Ma chi era Tussy Marx? Una ragazza dall’intelligenza straordinaria, il cui valore venne ingiustamente messo in ombra. Essere donne all’epoca, non molto diversamente dai nostri giorni, non pagava …

Tutti conoscono le posizioni politico-filosofiche di Karl Marx, pochi invece le sue vicende biografiche (di questo aspetto si è occupato non molto tempo fa il film Il giovane Marx), pochissimi la storia dei suoi familiari. Eppure attorno a un grande uomo c’è sempre una famiglia straordinaria che spesso resta nell’ombra.

Il nuovo film di Susanna Nicchiarelli che passerà in concorso a Venezia 77, vuole far luce sulla vita della più piccola delle figlie di Marx, Eleanor (che in famiglia chiamavano Tussy), donna dotata di un’acutezza politica fuori dal comune e tra le prime della storia a far convergere le istanze femministe con il socialismo.

Il film, Miss Marx, con Romola Garai nei panni della protagonista – producono Vivo film, Tarantula e Rai Cinema – racconterà la grande vitalità e la passione politica di Eleonor, travolte in seguito dall’incontro con Edward Aveling (Patrick Kennedy): un amore appassionato ma dal destino tragico.

«Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata – racconta la regista Susanna Nicchiarelli – la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo vivendo».

La storia di Eleanor Marx, quartogenita di Karl e Jenny von Westphalen, nel corso degli anni ha interessato moltissimi storici e lettori in tutto il mondo; in Italia Einaudi ne ha pubblicato una biografia in due volumi, scritta da Yvonne Kapp.

Eleanor, che tutti in famiglia chiamavano affettuosamente “Tussy”, è stata forse la figlia più amata da Marx, che invece dentro le mura di casa era per tutti “il Moro”. Il papà aveva per lei una predilezione evidente, sembra arrivasse a dire con orgoglio: «Tussy sono io». Nacque nel 1855 a Londra, la sua famiglia aveva già errato per l’Europa come lo spettro evocato da suo padre nel Manifesto appena qualche anno prima. La situazione economica era per i Marx sempre instabile, ma in quel momento sembrava essere leggermente migliore del solito.

Tussy sviluppò un forte amore per la letteratura, citava a memoria Shakespeare ed amava recitarlo, tanto da mettere su una specie di compagnia con una sua amica, interpretando le opere del Bardo davanti alle rispettive famiglie. Il teatro rimase la sua grande passione e il suo sogno fu sempre quello di diventare attrice. Durante l’adolescenza si cimentò anche con la traduzione di alcune opere di Flaubert, fu lei a portare a termine la prima versione in inglese di Madame Bovary.

Ovviamente la politica la interessò molto presto, aveva stretto amicizia istintivamente con i collaboratori del padre, da Engels a Liebknecht. Si impegnò su vari fronti, soprattutto sul nascente movimento femminista, e fu tra le prime a mettere in stretta relazione le istanze delle donne con quelle del socialismo. La sua acutezza politica e filosofica spinse suo padre ad affidarle il compito di organizzare i suoi scritti per Il Capitale, che aveva iniziato a scrivere negli anni della sua nascita ed era pian piano cresciuto assieme a lei. Il lavoro di Tussy fu fondamentale per la continuazione dell’opera per mano di Engels.

L’incontro della sua vita fu con Edward Alling, attivista con il quale condivise la passione politica ed anche quella teatrale. Sembra avessero messo in scena una memorabile versione di Casa di bambola, lei nei panni di Nora e lui in quelli di Torvald, con addirittura Georg Bernard Shaw, amico di infanzia di Eleanor, nella parte di Krogstad. Quando seppe che Edward, ormai malato, aveva sposato di nascosto una giovane attrice, il dolore fu troppo forte da sopportare e si suicidò avvelenandosi ad appena 43 anni.

Eleanor Marx aveva un’enorme cultura ed acutezza politica, è stata fra le altre cose insegnante, attrice, attivista politica, scrittrice, filosofa, traduttrice. Ciononostante figura tra i dimenticati della Storia.

Essere donna ed essere figlia di Karl Marx sono stati, nella sua epoca, due pesi enormi, che l’hanno ingiustamente oscurata. La speranza è che, magari anche attraverso il nuovo film di Susanna Nicchiarelli, si torni nuovamente a parlare di Eleanor, e renderle giustizia.

 


Tobia Cimini

Perditempo professionista. Spende il novanta percento del suo tempo leggendo, vedendo un film o ascoltando Bruce Springsteen. Nel restante dieci, dorme.


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