La scomparsa di Gianfranco Manfredi. L’ultimo mohicano tra fumetto, musica e letteratura
“Ultimo mohicano / sampietrino in mano / solo qui nella via / e la barricata / dove l’han portata?” (ascoltala qui). Oppure: “mi hanno detto sei scoppiato, come ti sei rovinato, dimagrito, sembri quasi uno zombie. Sarà colpa delle notti che ho passato ad aspettare cose che forse dovevano arrivare. Ma non è una malattia…” (ascolta qui).
Sono due canzoni, in particolare, diventate manifesto del movimento del ’77 (Ultimo mohicano e Ma non è una malattia) ed ora che il suo autore, Gianfranco Manfredi non c’è più, scomparso (il 24 gennaio) a soli 76 anni, dopo una lunga malattia, non solo viene voglia di riascoltarle, ma soprattutto di farle ascoltare ai più giovani per provare a spiegare loro cosa di incredibile, creativo e dirompente, hanno rappresentato quegli anni.
Ecco, Gianfranco Manfredi di quella stagione di sogni e utopie e, a seguire, disillusione, è stato un grande rappresentante, ma sempre fuori da ogni regola. Un po’ come il suo Magico Vento (anche se arriverà nei ’90), l’uomo bianco, il ribelle, accolto dai Sioux come uno sciamano, imprevedibile e al di là di ogni schema, nato dalla sua matita.
Perché Manfredi è stato tante cose, anche fumettista, autore di numerosi episodi di Dylan Dog, Tex, Nick Rider e di tanti fumetti per Bonelli, oltre che intellettuale, sceneggiatore per il cinema (soprattutto con Salvatore Samperi), cantante, compositore, romanziere, saggista e attore.
Nato a Senigallia nel 1948, si è laureato in filosofia a Milano dove ha vissuto gran parte della sua vita e dove ha esordito come cantautore negli anni ’70 con il disco La crisi. Manfredi ha attraversato linguaggi e culture diversissime, dall’underground all’entertainment, dall’accademia al pop. Ha collaborato con musicisti come Ricky Gianco, Gino Paoli, Mia Martini, Gaber, Jannacci ed è autore di libri di critica musicale dedicati a Lucio Battisti, a Celentano, a Mina, Milva, Vanoni.
Come romanziere ha esordito nel 1983 con Magia rossa cui sono seguiti Cromantica, Il Piccolo diavolo nero, Ho freddo, Tecniche di Resurrezione, La Freccia Verde, Splendore a Shanghai, fino a Hollywood o morte del 2022, per un totale di quindici libri.
Considerato tra i migliori soggettisti e sceneggiatori del fumetto italiano, dal 1997 al 2010 ha raccontato le avventure di Magico Vento, nato dalla sua fantasia, con numerose riprese fino ai tre episodi di Guerre apache del 2023.
È anche il creatore delle serie Volto Nascosto, Shanghai Devil, Adam Wild e di quello straordinario personaggio collettivo rappresentato da Cani sciolti, inedito esperimento di fumetto calato nella storia recente italiana – dal ’68 alla fine degli anni ’80 – tra movimenti di protesta, stragi di Stato, criminalità organizzata, restaurazione e stagnazione sociale.
Negli ultimi anni era tornato fra l’altro alla scrittura saggistica con C’era una volta il popolo. Storia della cultura popolare, A qualcuno piace scorretto: per una storia delle provocazioni letterarie (1851-1969), Il collasso della coscienza borghese: dall’uomo della folla all’uomo senza qualità (tutti editi da DeriveApprodi). L’ultimo libro, documentatissimo sia a livello testuale che iconografico, è Il mito di Tarzan. Tra letteratura, cinema e fumetto, in libreria per Allagalla (2023).