L’Agente speciale Hawke in viaggio nel tempo

È Predestination, il nuovo film di fantascienza dei fratelli Spierig con Ethan Hawke nella parte di un Agente Temporale che sfida il fato. Tratto da un racconto di Robert A. Heinlein. Da non perdere…

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In una caldaia misteriosa un Agente Temporale si scontra con un terrorista a cui dà la caccia da anni. In un bar, negli anni ’70, il ragazzo dietro al bancone ascolta le confidenze incredibili di un giovane uomo. Una neonata viene abbandonata fuori da un orfanotrofio dove crescerà affrontando molte difficoltà, fino a partecipare a una selezione per entrare nei Servizi Governativi.

Tre eventi principali e due personaggi che danno vita a un intreccio spazio-temporale sono il fulcro di Predestination, il nuovo film dei fratelli Spierig.

il-mestiere-dell-avvoltoio-heinlein-urania-i-capolavori-febbraio-2014Con la trasposizione del racconto Tutti voi zombie di Robert A. Heinlein (edito da Mondadori), Peter e Michael Spierig, gemelli nati in Germania ma cresciuti in Australia, tornano al cinema dopo il successo di Daybreakers – L’ultimo vampiro nel 2010, che già vedeva la collaborazione con Ethan Hawke.

Un Hawke (recentemente nominato all’Oscar per Boyhood) che ritroviano in Predestination con una grande interpretazione, quella di un Agente costretto ad affrontare viaggi spazio-temporali, tramite una valigetta che fa da macchina del tempo, per catturare il terrorista Fizzle Bomber che semina il panico a  New York e gli sfugge da sempre.

È lui la figura centrale del film, che ritroviamo nelle diverse epoche in cui si sposta, e che può confidare (termine non casuale) su una sorprendente Sarah Snooke, nell’inedita doppia parte maschile/femminile. Il viaggio nelle varie epoche, ricostruite con sfumature di colore e luce ognuna diverse, fa da sostegno all’evoluzione di un film da rompicapo, dalla struttura dichiaratamente paradossale, che non a caso prende avvio dalla sempre classica domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”.

Predestination si snoda sul continuo rimettere in gioco ogni possibilità, non lascia il tempo di far ordine che subito torna a rimettere in discussione quanto accaduto. Il risultato è estremamente complesso,  altalenante, tra il procedere lento della prima – esplicativa – parte e la forza travolgente della seconda. Così Predestination si dipana attraverso molteplici temi e, con tocco sicuro e profondo, non rinuncia a indagare l’identità sessuale, fronteggia la pre-destinazione e ne individua l’uomo come oppositore nella forma tradizionale del libero arbitrio. Il viaggio nel tempo nasconde allora, nel montaggio che trascende la narrazione, l’ultimo disperato lamento dell’uomo nei confronti di quell’architettura superiore di cui è fatalmente parte.


Francesco Trotta

apprendista


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