“L’onda lunga” dell’ANAC è anche un (bel) libro. Una storia di “colpi di testa” da parte di teste piene di idee
È anche un bel libro collettivo “L’onda lunga – Storia extra/ordinaria dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici”, dedicato ai 70 anni della storica Associazione degli autori, già trasformata in doc e in mostra fotografica. Un volume accattivante con tante fotografie e documenti inediti: cibo per l’anima di appassionati e studiosi …
Il lato più indomito e sfidante della già, di per se, davvero “avventata” – più che “avventurosa”- storia del cinema italiano prende la scena piena della ribalta con il bel volume L’onda lunga – Storia extra/ordinaria dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, ossia dell’ANAC, per come tutti la chiamiamo; la storia degli autori italiani dunque, quelli che il cinema lo hanno materialmente fatto, in una pubblicazione che celebra lotte fatte e ragiona su possibilità varie dell’immanente futuro, e che non poteva essere altro se non un libro “collettivo”.
In questo lavoro collettivo, la partecipazione del Presidente dell’ANAC Francesco Ranieri Martinotti si esplicita, tra l’altro, nell’introduzione (L’anima. La storia. Il futuro) col menzionare le tante figure “guida” dell’ANAC occasione per ricordare la traccia di un sentiero “statutario” sulla quale proseguire; una strada che parla dei “valori” e della integrità degli autori da salvaguardare.
Scrive Ranieri Martinotti: “obiettivo sono proprio i suoi valori, quelli per i quali si sono battuti i soci che l’hanno fondata e guidata a partire dai presidenti Gregoretti, Maselli, Lizzani, Damiani, Pasolini, Bertolucci e De Sica, fino a tutti gli altri soci storici come Age, Amidei, Antonioni, Zavattini, Fellini, Rossellini, Solinas, Pontecorvo, Scarpelli, Rosi, Pirro, Scola, Monicelli, Arlorio, Montaldo, Visconti, Suso Cecchi d’Amico, Cecilia Mangini, Lina Wertmuller e tanti altri. Quei principi sono ancora estremamente attuali e sono chiaramente identificabili nell’affermazione di un cinema delle diversità, un cinema che rifugga dai clichés e dal conformismo… “.
Con queste basi programmatiche, la storia dell’ANAC non poteva essere altro (per la fortuna degli spettatori e del cinema italiano, ossia della sua “originalità”!) che una storia di “colpi di testa” da parte di teste piene zeppe di idee, ma affatto sperse tra le nuvole anzi, sempre bene aderenti alla “realtà”, al dibattito culturale e sociale presente nel Paese.
Con l’archivio ANAC finalmente digitalizzato, dopo decenni di attesa dei finanziamenti ministeriali, il compito dei curatori Italo Moscati ed Alessandro Rossetti, si è semplificato consentendo un lavoro più attento sui testi. Italo Moscati: “Uno spettacolo senza fine. Che cerca la passione di non tradire il cinema e il pubblico…”.
Con la Storia dell’Italia e del mondo che scorre, derapando di lato, viene raccontata tutta la storia dell’ANAC – associazione di categoria, non un sindacato, che raggruppa tutti i creativi del cinema, registi, musicisti, sceneggiatori ecc. . Una storia che comincia nel 1952, e, in nome della libertà d’espressione si batte subito contro la censura governativa. Da lì in poi le giornate della contestazione del ’68 a Venezia, il controfestival; poi ancora il far west delle tv commerciali, la possibilità di interrompere i film con spot pubblicitari, il mancato rispetto del tempo stabilito prima di passare i film in tv; infine la lotta, sempre in corso, per la difesa in tutto il mondo, degli autori cinematografici, delle loro idee e delle loro opere….
Ma l’ANAC non è il ricordo del già fatto, quanto un programma di cose da fare oggi, alcune già consolidate, altre ai primi passi: Percorsi di cinema; Le Giornate degli autori a Venezia; Cinema nelle biblioteche. Poi ancora il Premio Lizzani; La scuola di Sceneggiatura Leo Benvenuti; la piattaforma ANACKino; fino a delle iniziative sul proprio archivio (Via della creatività, comune di Gorizia) legate al PNRR.
La cura editoriale del volume è accattivante e nuova; inoltre tante sono le fotografie e i documenti inediti: cibo per l’anima di appassionati e studiosi.
Enzo Lavagnini
Regista, sceneggiatore, produttore e critico cinematografico. Suoi i documentari: "Un uomo fioriva" su Pasolini e "Film/Intervista a Paolo Volponi". Ha collaborato con Istituto Luce, Rai Cultura e Premio Libero Bizzarri. Tra i suoi libri, "Il giovane Fellini" , "La prima Roma di Pasolini". Attualmente dirige l'Archivio Pasolini di Ciampino
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