“Non c’è che dire”. È in libreria il saggio (collettivo) di Marta Rizzo sulla censura
Edoardo Albinati, Pupi Avati, Liliana Cavani, Dacia Maraini, Emanuele Trevi, Giuliano Montaldo, Lidia Ravera, Antonio Rezza, Walter Siti, Daniele Vicari e molti altri. Tutti a riflettere sulla censura che da sempre pesa sulla creazione artistica. È il cuore di Non c’è che dire – in libreria con La Lepre Edizioni – saggio collettivo a cura della giornalista Marta Rizzo.
Nel libro, introdotto dal giallista Massimo Carlotto, anche un po’ di storia sulle storiche opere censurate, come il Decamerone di Giovanni Boccaccio, Il principe di Niccolò Machiavelli, La fattoria degli animali di George Orwell, L’amante di Lady Chatterley di D.H.
Lawrence fino alla saga di Harry Potter; messi al bando nei secoli passati anche dipinti come L’origine du monde di Courbet o la Maja Desnuda di Goya.
Ancora oggi la censura non ha smesso di essere presente, recentemente nel mirino sono finiti i racconti del britannico Roald Dahl, riscritti in chiave politicamente corretta.
Marta Rizzo ha una lunga esperienza nel mondo del cinema e in passato ha collaborato con Marco Ferreri e Laura Betti per il Fondo Pier Paolo Pasolini.
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