Siamo di parte (quella della letteratura). E il nostro David è “La stoffa dei sogni”
Delle nove nomination di partenza, “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu ottiene soltanto il David per la “migliore sceneggiatura adattata”, che va allo stesso regista, Ugo Chiti e Salvatore De Mola. Ed è il nostro vincitore. “La Pazza Gioia” è il miglior film e Paolo Virzì il miglior regista…
È Paolo Virzì con La pazza gioia a trionfare in questa edizione numero 61 dei David di Donatello: si porta a casa la statuetta come miglior regista, film, e pure per l’interprete femminile, ossia la sempre brava Valeria Bruni Tedeschi.
Nel testa a testa con Indivisibili (entrambi con 17 nomination), insomma, è stato l’on the road al femminile di Virzì (e Raicinema) ad avere avuto la meglio, con i David che contano. Anche se il film di Edoardo De Angelis vince comunque con le musiche di Enzo Avitabile, la sceneggiatura originale (di Nicola Guaglianone, Barbara Petronio ed Edoardo De Angelis), l’attrice non protagonista (Antonia Truppo), il produttore (Attilio De Razza e Pierpaolo Verga) e i costumi (Massimo Cantini Parrini), così tanti David insieme da avere un po’ il sapore di un premio di consolazione. Mentre l’altro favoritissimo (sempre Raicinema), Veloce come il vento di Matteo Rovere, si aggiudica oltre al David per il miglior attore (Stefano Accorsi) anche altri quattro nelle categorie tecniche.
Delle nove nomination a La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, invece, si “concretizza” solo il David per la “migliore sceneggiatura adattata” (tradotto in italiano: il miglior adattamento) che va allo stesso regista, a Ugo Chiti e Salvatore De Mola artefici del magnifico tessuto, nato dall’intreccio di due altrettanto magnifici testi: L’arte della commedia di Eduardo De Filippo e la sua traduzione in napoletano de La tempesta di Shakespeare.
Peccato perché La stoffa dei sogni, un piccolo gioiello prezioso e vera sorpresa del panorama cinematografico italiano del 2016, avrebbe davvero meritato molto di più. Ma questo passa il convento dei David. Sempre più ostinatamente convento (o conventicola). Per noi, comunque il film di Cabiddu è il vincitore morale di questa edizione. E non solo per la sua derivazione letteraria.
Sul fronte degli adattamenti, ancora, il David al miglior film straniero va a Animali notturni di Tom Ford, dal romanzo di Austin Wright.
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