Pasquale Rotondi, il monument men che salvò Caravaggio dai nazisti. La sua storia è un film


Chi sono i “Monuments men” italiani, quelli che hanno salvato le opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale? Il più rappresentativo è Pasquale Rotondi, il soprintendente delle Marche che mise in salvo dai bombardamenti e dalle razzìe tedesche circa 10.000 opere, tra cui La Tempesta del Giorgione e La Cena di Emmaus di Caravaggio.

Ora a portare in salvo la sua memoria, completamente cancellata, è Pasquale Rotondi. Un eroe italiano, opera seconda di Roberto Dordit (Apnea) che ha appena battuto il primo ciak nelle Marche dove si svolgeranno per cinque settimane nelle località di Urbino, Carpegna, Sassocorvaro, Sant’Angelo in Vado e nella Repubblica di San Marino.

Pasquale Rotondi (Arpino, 1909 – Roma, 1991) è stato soprintendente delle Marche durante l’Operazione Salvataggio, organizzata dal Ministro dell’Educazione Bottai nel 1939 per nascondere nel Montefeltro le opere d’arte più importanti. Dopo aver setacciato il territorio, Pasquale Rotondi individua nella Rocca di Sassocorvaro e nel Palazzo dei Principi di Carpegna i nascondigli ideali. Talmente perfetti che in quei forzieri arrivano i tesori marchigiani, ma anche quelli di Venezia, di Milano, di Roma per essere protetti dai bombardamenti.
Dopo l’8 settembre 1943 il Ministero non esiste più: verrà trasferito al Nord, sotto la Repubblica di Salò, mentre Bottai sarà ricercato dai tedeschi per essere giustiziato.
Il famigerato Kunstschutz, un reparto comandato dalle SS, ha l’incarico di trafugare anche in Italia le opere richieste da Hitler e da Göring. Pasquale Rotondi si ritrova solo, senza mezzi e senza autorità per difendere le opere dalle razzìe tedesche. Gli unici ad aiutarlo sono sua moglie Zea e l’autista Augusto, più qualche custode e carabiniere, a presidiare il più grande concentramento di opere d’arte mai accumulato in secoli di storia. Il gruppetto diventa la piccola armata Brancaleone che deve giocare d’astuzia per ingannare le SS sulle tracce del tesoro…
Nel cast Simone Liberati nel ruolo del protagonista. In quello della moglie Lia Grieco e Antonio Di Matteo nei panni dell’autista. Scritto dallo stesso regista insieme a Claudio Pallottini, e prodotto da Mariella Li Sacchi e Amedeo Letizia per Qualityfilm, le scenografie del film sono di Maurizio Carraro, i costumi di Metella Raboni. Il direttore della fotografia è Claudio Zamarion.