Passione gay in riva al mare. Il libro che ha stregato Guadagnino

È “Chiamami col tuo nome” il romanzo dell’americano André Aciman che Luca Guadagnino ha adattato per il grande schermo e che passato al Sundance e alla Berlinale ha guadagnato quattro nomination agli Oscar 2018. Una travolgente storia d’amore tra due studenti, durante una calda estate italiana. Belli ed eleganti i protagonisti, il décor e la scrittura. Forse anche troppo..

È passato al Sundance film festival, alla Berlinale e ha guadagnato 4 candidature agli Oscar 2018 il nuovo film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore americano André Aciman. Nato in Egitto da una famiglia ebrea, Aciman si trasferì prima in Italia e poi negli Stati Uniti, dove è fra i massimi esperti accademici di Proust e scrittore di successo.

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Il romanzo è ambientato negli anni Ottanta in Italia, sulla riviera ligure dove Elio, diciassettenne ebreo italiano, raffinato musicista colto e maturo rispetto all’età, è solito trascorrere le estati nella villa sul mare insieme ai genitori.  Il padre, docente universitario, ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella tesi di post dottorato. Quest’anno è il turno di Oliver, ventiquattrenne americano, bello, elegante, dai modi bruschi ma  affascinanti: conquista subito tutti dalla fedele donna di servizio alla madre di Elio.

Ebreo anche lui, ostenta le sue origini, mentre Elio, pur non nascondendole, non le esibisce, tenendo fede alla linea di famiglia della discrezione. Fin dal primo momento  il giovane si innamora dell’ospite e si strugge dal desiderio non comprendendo se è ricambiato. Quando le schermaglie e le incomprensioni sono superate i due si abbandonano alla passione, che avrà il suo culmine negli ultimi tre giorni che trascorreranno insieme da soli a Roma. Il padre di Elio, che ha intuito quanto accade ai due, complice, paga il soggiorno nel migliore albergo della capitale.

Torneranno a incontrarsi negli anni successivi, ormai uomini fatti ma incapaci di parlare insieme di quell’esperienza breve ma intensa e indimenticabile. Solo nell’ultimo incontro, ormai più che maturi, Oliver e Elio torneranno insieme a quell’estate e si scambieranno a parole i ricordi struggenti che tutti e due ne hanno conservato.

Il romanzo è indubbiamente scritto benissimo, in prima persona, Elio ci trasporta nel suo mondo intimo, sconvolto da una passione violenta e inaspettata. Non vive conflitti, accetta la sua capacità di desiderare con ogni fibra Oliver e di continuare la sua relazione con la bella Marzia.

L’ambiente è quello accademico, ogni pagina trasuda cultura classica, anche il luogo dove si trova la villa è poco distante dalla spiaggia dove fu cremato il corpo di Shelley dopo il naufragio. Loro sono belli e eleganti, i genitori di Elio ovviamente colti e di mentalità avanzata, la loro breve relazione indimenticabile, le loro vite scorreranno parallele e senza problemi , anche lo struggimento del ricordo è perfetto… Forse è troppo.

Ma la storia si presta magnificamente alla riduzione cinematografica. Che cosa c’è di meglio per il cinema di una passione travolgente, del mare, del sole, di due bellissimi corpi giovani che si amano?