Addio Amos Oz, una vita (pacifista) diventata grande letteratura
È scomparso a 79 anni Amos Oz, tra i più grandi scrittori israeliani. Pacifista e sostenitore della «soluzione dei due stati» ha raccontato la sua vita e la storia del suo paese in “Una storia di amore e di tenebra” portato al cinema da Nathalie Portman. Sul grande schermo sono arrivati anche i suoi romanzi, “Michael mio” e “Una pantera in cantina” …
È morto venerdì 28 dicembre Amos Oz, tra i più grandi scrittori israeliani tradotto in tutto il mondo. Aveva 79 anni ed è stato un tumore a portarselo via, come annunciato dalla figlia Fania.
Nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939, Amos è stato segnato giovanissimo dal suicidio della madre e da un padre di destra, contro il quale si è subito ribellato entrando nel kibbutz Hulda, e cambiando il cognome originario, Klausner in Oz, cioè «forza» in ebraico.
Sostenitore della «soluzione dei due stati» nel conflitto palestinese-israeliano, Amos già nei Sessanta aderisce al movimento pacifista Shalōm ‘akhshāv (Pace ora), insieme ad altri importanti scrittori israeliani come Abraham Yehoshua e David Grossman.
La sua vita del resto l’ha narrata in uno dei suoi romanzi più celebri, Una storia di amore e di tenebra (Feltrinelli, 2002) diventato film, Sognare è vivere , esordio alla regia – poco riuscito – dell’attrice israeliana Nathalie Portman.
Nei suoi tanti romanzi ha sempre narrato la storia di Israele. Come pure in Michael mio, il secondo libro del ’68 (in Italia arriva nel 1975 per Bompiani) che lo consacra al successo internazionale, tanto da diventare anche un film nel ’75, per la regia dell’israeliano, Dan Wolman. La storia è quella di una donna che racconta il deteriorarsi della propria relazione con il marito, tra sogni inquietanti e ricordi struggenti, a cui fanno da sfondo gli eventi storici israeliani del decennio 1950-60. Ancora la storia di Israele, anzi quella della Palestina che precede la nascita dello stato ebraico, fa da sfondo a Una pantera in cantina (1995) diventato film, The Little Traitor nel 2007 per la regia di Lynn Roth, che ci racconta gli eventi di là a venire attraverso gli occhi di un ragazzino.
Tra gli ultimi romanzi di Amos Oz, Finché morte non sopraggiunga (2018) e il saggio Cari fanatici (2017).
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