Addio Abraham Yehoshua. Un’altra voce pacifista della letteratura israeliana scompare
È scomparso a Tel Aviv a 85 anni lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua, più volte candidato al Nobel. Sempre schierato a favore di una soluzione che prevedesse due Stati, si era battuto per il riconoscimento dello Stato palestinese, ma negli ultimi anni si era convinto che questo ormai non fosse più possibile.
Autore di 13 romanzi, il primo a 40 anni, tradotti in più di venti lingue, dove il territorio privilegiato è l’esplorazione della famiglia (suo padre era uno storico di una famiglia originaria di Salonicco e la madre era nata in Marocco) Yehoshua, tra i principali rappresentanti della New Wave della letteratura israeliana negli anni Sessanta-Settanta, si era imposto all’attenzione internazionale con L’amante, uscito nel 1977, pubblicato in Italia da Einaudi.
Nel romanzo, che Roberto Faenza ha portato sul grande schermo nel 1999 (L’amante perduto), aveva raccontato attraverso una galleria di personaggi, in un susseguirsi di monologhi interiori, di confessioni, di rivelazioni personali, la storia di una famiglia israeliana e profeticamente di un mondo che sembra stia perdendo il suo senso di comunità.
Una forma narrativa che aveva usato anche in Un divorzio tardivo del 1982. E ne Il signor Mani pubblicato da Einaudi nel 1994, si era spinto a una sperimentazione che vedeva i protagonisti raccontati attraverso lo sguardo degli altri. Dopo la morte della moglie e del suo grande amico Amos Oz, scomparso nel 2018, è stato molto difficile per Yehoshua andare avanti, la scrittura gli ha dato conforto, ma ha dovuto combattere con la comparsa della recidiva di un tumore: “Sono malato, sono tutto preso dalla malattia, la cosa mi pesa molto” diceva negli ultimi tempi.
Tra gli altri suoi romanzi diventati film segnaliamo The Lover (1985) della regista e musicista israeliana, Michal Bat-Adam. Oltre a
Il responsabile delle risorse umane di Eran Riklis (2010 nelle foto) divertita commedia sul mondo dei tagliatori di teste in cui uno di questi, risvegliato dalla morte tragica di una sua dipendente, trova l’occasione per riconciliarsi con la parte umana di sé, andata perduta ormai da diverso tempo. Il film è disponibile su RaiPlay.
Yehoshua molto amato in Italia, Paese per il quale sentiva uno speciale affetto, Yehoshua si è congedato dai suoi lettori con La figlia unica, una storia che solleva di nuovo il tema dell’identità con una ragazza italiana per metà ebrea. Un libro, di cui lo scrittore ha curato nei dettagli l’edizione italiana, che guarda con ispirazione e riconoscenza a Cuore di Edmondo De Amicis che il padre leggeva ad Abraham da bambino.
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