Addio Grazia Volpi produttrice resistente. Di tanta vita e tante lotte dalla parte delle donne

Sabato 15 febbraio alla Casa del cinema di Roma (ore 11) appuntamento per ricordare Grazia Volpi, morta a 79 anni (nella sera del 7 febbraio). È stata produttrice dei Taviani, di Maselli, di Ricky Tognazzi, di Ennio Lorenzini, di Giovanna Gagliardo, di Giuseppe Ferrara e di tanti altri. Un commovente ricordo di Stefania Brai e Citto Maselli suoi compagni di strada in tante battaglie, perché la “sua è stata una vita piena di vita: di lotte, di contraddizioni, di errori, di solitudini, di riconoscimenti… “

Grazia Volpi alla Berlinale coi fratelli Taviani per l’Oso d’oro a “Cesare deve morire”

 

Che Grazia Volpi sia stata una straordinaria produttrice il mondo del cinema lo sa. Ha prodotto film dei Taviani, di Maselli, di Ricky Tognazzi, di Ennio Lorenzini, di Giovanna Gagliardo, di Giuseppe Ferrara e di tanti altri.

Si era formata alla scuola di Giuliani De Negri: un grande partigiano, un comunista fino alla fine, un produttore unico per intelligenza, passione e “militanza”.

Da quella grande scuola Grazia ha ereditato tanto. Per questo ha prodotto bellissimi film. Da quella scuola viene la sua passione nel lavoro che faceva così come nella vita che viveva, lavoro e vita strettamente intrecciati fino ad essere un’unica cosa.

La sua è stata una vita piena di vita: di lotte, di contraddizioni, di errori, di solitudini, di riconoscimenti, di grandi soddisfazioni e di enormi dolori. Ma sempre vissuta fino in fondo, quando si poteva con ironia, senza mai mollare. E quando il dolore è stato troppo forte si è “allontanata” dalla realtà.

Ma Grazia non è stata solo una produttrice: ha collaborato con gli Autori dell’Anac, all’organizzazione delle “giornate del cinema” di Venezia contro lo statuto fascista; è stata tra i protagonisti delle battaglie per una legge per il cinema che puntasse alla qualità e al cinema d’autore; ha lavorato alla costruzione delle cooperative culturali all’interno della Lega delle cooperative; fino alla partecipazione al “cinema nel presente”, il gruppo che ha lavorato all’idea dei 22 film che raccontassero la realtà italiana.

Anche tutto questo è eredità della scuola di Giuliani. È stata una donna forte e intelligente, piena di contraddizioni come tutti noi, ma sempre dalla parte delle donne. In tutto questo è la sua unicità. Grazia è parte della storia del cinema italiano, perlomeno di quello intelligente.