Addio Jerry Lewis, comico tuttofare

“Il picchiatello” vola in cielo. Jerry Lewis leggenda del cinema comico statunitense ci lascia all’età di 91 anni (è scomparso il 21 agosto a Las Vegas) con un’eredità di quaranta film da interprete e una decina da regista. La sua comicità di smorfie e battute è un incrocio di tutti i fratelli Marx messi insieme e di Harry Langdon. E dietro ai suoi mille volti “deformati” c’è  sempre uno studio maniacale del personaggio…

Jerry, che hai animato la mia infanzia, dando vita alle più sfrenate fantasie comiche e regalato momenti di gioia unici con i tuoi personaggi da ragazzo della porta accanto, stupidotto ma non troppo, più dotto che stupido diremmo noi, con le sue mille smorfie e i suoi mille tic, mi hai lasciato orfano di te e del tuo modo intelligente e scaltro di farmi ridere.

Il ragazzo che porta i cani a spasso, il Ragazzo che si innamorava della modella, il ragazzo dai pantaloni corti, il ragazzo… Tutti i ragazzi messi insieme. Un personaggio epico che seppe rinnovare la tradizione slapstick sopratutto quando rimase “orfano”, professionalmente, di Dean Martin, e si involò in una carriera folgorante divenendo un punto di riferimento per tutti i comici dagli anni ’50 in poi.

Lui, Jerry, che sapeva farci ridere e piangere (sempre dal ridere) mai in maniera banale ma sempre sottile ad onta delle smorfie sempliciotte e in apparenza pronte a strappare la facile risata. In realtà dietro ai mille volti “deformati” di Lewis c’era sempre uno studio assai attento del personaggio.

Lewis era maniacale sul set. Il primo regista a usare il monitor di controllo per capire se la scena andava bene o no, se era da rifare o meno, se il gesto, il volto, la parola, era corretta o no. E parliamo del 1960 con Il ragazzo tuttofare, film affidato a lui quasi per caso e che lui, però, da gran professionista qual era era, diresse in maniera impeccabile con un successo incredibile.

Di lui potremmo dire che era un incrocio di tutti i fratelli Marx messi insieme e di Harry Langdon, non tanto per il tipo di recitazione ma per l’incanto di giovane sognatore. Ma in realtà Jerry era Jerry o Jerrill o Jerry 8 3/4 o l’incantatore di giovani ragazze che si innamoravano di quello stupidotto sbadato e buffo e imbranato. La bellezza del diverso che, lui per primo, seppe cogliere. Addio Jerry e con te sparisce del tutto la mia infanzia. Addio picchiatello e ora debbo diventare adulto ma sempre con te nel cuore.