Addio Omero Antonutti, un “padre padrone” tra cinema e teatro

È scomparso a 85 anni, Omero Antonutti, grande interprete e attore “feticcio” dei Taviani che lo lanciarono con “Padre padrone”, Palma d’oro nel ’77, tratto dall’omonimo romanzo di Gavino Ledda. Una carriera fra teatro, doppiaggio e cinema, dove ha lavorato con i più grandi, da Rossellini a Olmi…

Omero Antonutti ne “I banchiri di dio” di Beppe Ferrara

«Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me». Con queste parole si concludeva La vita è bella, il film che ha regalato tre Oscar a Roberto Benigni. A pronunciarle era la voce off di Omero Antonutti, scomparso il 5 novembre a Udine, nella cui provincia – Basiliano – era nato il 3 agosto 1935.

La sua è stata una lunga carriera che ha toccato il grande schermo non solo dalla parte del doppiaggio, dove ha comunque prestato la voce a grandi nomi come Cristopher Lee, Dennis Hopper e Donald Sutherland, oltre che film popolarissimi come Il favoloso mondo di Amélie, in cui era la voce narrante, ma anche e soprattutto di fronte alla telecamera.

La performance che lo rivela per le sue incredibili doti attoriali è quella da protagonista, nel 1977, in Padre padrone, Palma d’oro per i fratelli Taviani, tratto dall’omonimo romanzo di Gavino Ledda. I due registi in seguito lo vorranno con loro anche per La notte di San Lorenzo (1982), Kaos (1984) in cui interpreta Luigi Pirandello, Good morning Babilonia (1987) e Tu ridi (1998).

Ma Antonutti aveva già esordito da più di dieci anni, era infatti il 1966 quando appariva per la prima volta sul grande schermo in Le piacevoli notti di Armando Crispino e Luciano Lucignani, un film peraltro tratto dalla raccolta di racconti cinquecentesca dello Straparola, che annovera nel suo cast Gassman, Tognazzi e Gina Lollobrigida, oltre che un giovanissimo Gigi Proietti.

In ruoli minori è apparso in Anno uno (1974) di Roberto Rossellini e La visione del Sabba (1988) di Marco Bellocchio, ma è stato anche Calvi ne I banchieri di dio di Beppe Ferrara, ha lavorato anche con registi stranieri, fra cui il cileno Miguel Littín e Spike Lee, e con altri grandi nomi del cinema italiano: Paolo Virzì, Marco Tullio Giordana ed Ermannno Olmi, per cui interpretò Noè nell’episodio diretto dal regista de Le storie della Bibbia e poi la voce narrante per Il mestiere delle armi (2001, recentemente restaurato dall’Istituto Luce).
Sarà possibile rivedere Antonutti al cinema il prossimo gennaio in Hammamet di Gianni Amelio, attualmente in postproduzione.