Addio Pietro Citati lo scrittore (e critico letterario) che amava gli scrittori
È morto il 28 luglio a 92 anni lo scrittore e critico letterario Pietro Citati. Nato a Firenze il 9 febbraio 1930, nella sua lunga riflessione ha spaziato da Omero a Proust, da Leopardi a Goethe, da Manzoni a Kafka.
Nel 1984 ha vinto il premio Strega con la biografia Tolstoj.
Fine interprete degli autori al centro della sua riflessione critica, già collaboratore del Giorno e del Corriere della Sera, negli ultimi anni di Repubblica, Citati ha vinto anche il premio Viareggio nel 1970 con il suo Goethe e numerosi riconoscimenti all’estero.
Fra le sue opere Immagini di Alessandro Manzoni: un saggio (1973); Alessandro (1974); Vita breve di Katherine Mansfield (1980); Tolstoj (1983); Kafka (1987); Ritratti di donne (1992); La colomba pugnalata: Proust e la Recherche (1995); La luce della notte. I grandi miti nella storia del mondo (1996); La collina di Brusuglio: ritratto di Manzoni (1997); L’armonia del mondo: miti d’oggi (1998); La mente colorata: Ulisse e l’Odissea (2002); Israele e l’Islam: le scintille di Dio (2003); Pagine stravaganti di Pietro Citati (2005); La morte della farfalla: Zelda e Francis Scott Fitzgerald (2006); La malattia dell’infinito (2008); Leopardi (2010); Il Don Chisciotte (2013); I Vangeli (2014).
Nel 2006 è uscito un Meridiano Mondadori composto di suoi scritti, La civiltà letteraria europea, a cura di Paolo Lagazzi, progettato dall’autore stesso ritagliando saggi di varia dimensione e scegliendo libri interi all’interno della sua vastissima produzione.
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