Addio Wolfgang Petersen. Il regista de “La storia infinita” e “Troy”


Il romanzo di Michael Ende uscito nel ’79 è diventato in breve uno dei classici della narrativa per ragazzi, non solo tedesca. E il film che ha portato in tutto il mondo le avventure del piccolo Bastiano lanciando il giovane Barret Spencer Oliver nel firmamento cinematografico è stato un successo.

È morto a 81 il regista de La storia infinita: Wolfgang Petersen. Nato a Emden, in Germania, nel 1941, Petersen ha ottenuto il suo primo grande successo con il thriller sottomarino della seconda guerra mondiale U Boot 96, anch’esso adattato dal romanzo omonimo di Lothar-Günther Buchheim dedicato alla battaglia dell’Atlantico. Il film gli è valso due nomination all’Oscar nel 1983, inclusa quella per il miglior regista.

Le porte di Hollywood si spalancano per Petersen proprio con il fantasy per ragazzi – La storia infinita – l’anno successivo, nell’84 e dirigerà a seguire i più grandi: Clint Eastwood, Dustin Hoffman, George Clooney, Harrison Ford e Brad Pitt . Nei Novanta lavora con Eastwood e John Malkovich nel thriller  Nel centro del mirino e dirige Hoffman in Virus letale a tema pandemico.

Glenn Close, che ha recitato al fianco di Ford in Air Force One di Petersen, ha dichiarato all’AFP che essere stata diretta da lui “rimane un ricordo speciale”. “Anche se la sceneggiatura era elettrizzante e incredibilmente intensa, ricordo molte risate, specialmente nelle scene attorno all’enorme tavolo nella War Room”, ha scritto. “Il mio ricordo è di un uomo pieno di gioia di vivere che stava facendo ciò che amava di più fare”, ha aggiunto Close.

Negli anni 2000, Petersen ha diretto Clooney ne La tempesta perfetta e Pitt in Troy, versione hollywoodiana del poema omerico l’Iliade. Wolfgang Petersen è morto il 16 agosto nella sua residenza a Brentwood, Los Angeles, tra le braccia della moglie da 50 anni, Maria Antonietta. Petersen lascia anche il figlio Daniel, sua moglie Berit e due nipoti, Maja e Julien.