“Amori e inganni”, il ritorno di Jane Austen ma quella cattiva
In sala dal primo dicembre (per Academy Two) la deliziosa commedia ad alto tasso di humor dello statunitense Whit Stillman, ispirata ad un romanzo epistolare che Jane Austen scrisse appena diciannovenne. Protagonista un’irresistibile vedova con pochi scrupoli, col volto della “austeniana” Kate Beckinsale…
Le “cattive ragazze” sono personaggi letterari vecchi come il romanzo. Cosa c’è di meglio per raccontare intrighi e storie amorose sconfinanti oltre i limiti della morale corrente, morale che viene però soddisfatta riservando all’eroina (o meglio anti-eroina) una fine infausta?
La Lady Susan Vernon di Amore e inganni (Love & Friendship, Irlanda, Olanda, Francia, 2016, distribuzione Academy Two, nelle sale dal 1° dicembre), delizioso film scritto e diretto dallo statunitense Whit Stillman, appartiene a pieno titolo a questa categoria. Lady Susan è un’avvenente dama della buona società inglese di fine Settecento, vedova di un Sir e con figlia adolescente a carico, rimasta senza sostentamento (non solo a causa delle penalizzanti leggi inglesi sull’eredità ma anche per la sua propensione allo sperpero) che ama sedurre gli uomini ma senza perdere mai di vista l’interesse personale.
Jane Austen, a cui spetta il merito dell’invenzione di Lady Susan, protagonista dell’omonimo romanzo, ne abbozza così un ritratto: «È estremamente attraente…. begli occhi grigi e ciglia scure; dall’aspetto non le si darebbero più di venticinque anni, benché debba averne in realtà dieci di più…… possiede una non comune unione di Armonia, Brillantezza e Grazia».
Ma il manoscritto del romanzo, epistolare secondo uno stile ancora settecentesco, scritto probabilmente nel 1784 quando l’autrice era diciannovenne, resta nei cassetti fino al 1871 quando un erede della Austen lo affida a un editore. Non c’è dato sapere perché la scrittrice, che deve essersi divertita un mondo a creare una trama dove l’influsso ammaliatore e l’abilità manipolatoria della Lady diventa il motore dell’intera vicenda, abbia poi dimenticato il suo personaggio senza darlo alle stampe, neanche sotto pseudonimo. Certo è che Lady Susan è una figura anomala nel “pantheon” delle eroine austeniane, in prevalenza donne di spirito, dotate di arguzia e senso pratico ma certamente non trasgressive. Forse non voleva rendere “esecutiva” l’inevitabile condanna di un personaggio negativo?
Il film di Stillman, che segna il ritorno di una storia austeniana sul grande schermo dopo nove anni di assenza (il precedente era stato Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro del 2007, se vogliamo escludere la lettura horror di Orgoglio e Pregiudizio e Zombie di quest’anno, leggi la recensione di Rossella Battisti) aggiunge al romanzo, come ha dichiarato lo stesso regista, un terzo di invenzione personale e realizza una divertentissima messa in scena ad alto tasso di humor (english ma non solo) dove Lady Susan, per altro (attenzione, potrebbe essere uno spoiler…) evita la rovinosa discesa nella scala sociale e riafferma il suo status di gran signora.
Quello che Stillman aggiunge, oltre all’esito “revanchista”, è una buona dose di spirito caustico che ricorda le atmosfere delle commedie di Oscar Wilde. È stato un caso se la Lady Susan di Stillman ci ha ricordato la Mrs Erlynne del Ventaglio di Lady Windermere nella lettura cinematografica data dal grande Ernst Lubitsch? Anche Mrs Erlynne è donna impegnata per riaffermare la propria posizione sociale…
Alle e ai janeites di ferro (come si definiscono i fan della Austen) consigliamo di vedere il film due volte: la prima per godersi i dialoghi incalzanti in punta di fioretto, le sottili e infallibili battute di cui è costellato e l’impeccabile recitazione di un cast di grandi attori; la seconda volta per godere di tutte le raffinatezze di cui il film è pieno, dalle scelte musicali di Benjamin Esdraffo, ai quadretti di presentazione dei personaggi che ricordano i ritratti di Thomas Gainsborough, dai raffinati costumi di Eimer Ni Mhaoldomhnaigh (che dire del cangiante abito che rende più luminosa Chloë Sevigny, nel ruolo di Mrs Alicia Johnson, l’amica americana di Lady Susan) alla scelta delle location, tutte dimore irlandesi senza un dettaglio fuori posto, di cui percepiamo anche lo scricchiolio delle assi di legno del pavimento…
Nel cast è centrale una magnetica Kate Beckinsale (al terzo ruolo austeniano dopo una Emma televisiva del 1996 e Cold Confort Farm, tratto sempre dal romanzo Emma) che sa incarnare perfettamente il ruolo di “master of puppets” della pur amabile e affabile Susan Vernon; la circondano un gruppo di ottimi interpreti quali la già citata Chloë Sevigny, Xavier Samuel e il grande Stephen Fry.
PS. Una nota cinefila. In Fra le tue braccia di Ernst Lubitsch un usignolo disturbava con il suo canto notturno i sonni del protagonista, e questi poi conquistava fama e ricchezza grazie a romanzi quali La vendetta dell’usignolo e l’Usignolo colpisce ancora. Anche Amore e inganni tira in ballo gli usignoli. Una coincidenza o una citazione?
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