Jane Austen? Ha la casa piena di zombi!

È in sala “PPZ – Pride and Prejudice and Zombies” dal romanzo culto “Orgoglio e pregiudizio zombi” di Seth Grahame-Smith: una rivisitazione in chiave horror del capolavoro della scrittrice britannica, tra le più “saccheggiate” dal cinema e dalla tv…

28-12-2015-ppz_img

Romanzo che dura non perde ventura e così Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen affronta al cinema la sua ennesima trasmutazione, stavolta in un’audace versione horror: PPZ – Pride and Prejudice and Zombies, dove i protagonisti  non affrontano solo le intermittenze del cuore ma anche esoprattutto l’orda di zombie che invade l’Inghilterra primo Ottocento.
Prima di affrontare la visione del film, chiedetevi se appartenete alla categoria degli austeniani nudi e puri, quelli che amano i tempi rarefatti, i palpiti segreti, lo sfoglio delle pagine in cerca di quel bacio cui i protagonisti anelano a loro insaputa sin dall’inizio e che non si descrive nemmeno alla fine.

Beh, in tal caso date retta al vostro istinto e lasciate perdere. Il rischio è provare come i non-morti del
film abbiano un insano appetito per il cervello umano, nel caso specifico quello del regista Burr Steers e di Seth Grahame-Smith, autore del romanzo horror sovrapposto all’originale: Orgoglio e pregiudizion zombi, pubblicato in Italia da Nord edizioni.

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Se invece siete austeniani perversi, coloro che pur di nutrirsi di orgogli e pregiudizi spaziano dall’Urtext
della scrittrice inglese ai tatuaggi con Colin Firth nei panni di Mr. Darcy, entrate pure: vi assicurerete quasi due ore di intrattenimento ben ritmato.
L’americano Steers non è l’australiano Justin Kurzel che vuole riscrivere Shakespeare e si prende sul serio nel girare Macbeth. Steers è un artigiano che sa il suo mestiere e cuce un canovaccio più filologico di quanto vi potreste aspettare da un mix di merletti inamidati e zombie sanguinolenti. Ci riesce grazie alla falsariga fornitagli da Grahame-Smith, che ripropone alla lettera tutti gli accadimenti e i personaggi del romanzo originale, ma anche visivamente
citando qua e là paesaggi e scene di altri film e serie tv austeniani. Ricalca le non-storie della famiglia Bennet, dove la madre cerca disperatamente di trovare marito per le cinque figlie, rifilandole a nobili signori di passaggio. E ritocca il tutto su misura zombesca, vedi la vestizione delle sorelle Bennet, che per far fronte ai morti viventi
infilano stiletti nella giarrettiera, piuttosto che gli aghi nel tombolo. O i pomeriggi torpidi dell’aristocrazia locale stravolti
all’improvviso da sinistre presenze.
E Mr. Darcy? Ha la faccia morbida di Sam Riley, ma la ruvidezza svelta di chi deve intercettare uno zombie e decapitarlo in tutta fretta. Con Lizzy (Lily James, già vivace Lady Rose in Downton Abbey, vaporosa Cenerentola e ora spavalda guerriera) si intenderà prima duellando che parlando, tra corsetti che saltano e gilet sbudellati in punta di fioretto.
Azzeccato il cast della seconda coppia – controfigura bella e sbiadita degli ardenti e tenebrosi protagonisti – : Bella Heathcote come Jane, sorellina di Lizzy, e Douglas Booth come l’amico ingenuo di Darcy.
Magnetico cammeo per Lena Headey – allenata nei ruoli di bella e potente come Cersei Lannister in Trono di spade. La biondissima regina incestuosa e senza scrupoli diventa bruna in PPZ, comunque dominante nei
panni di Lady Catherine De Bourgh.

Doppio finale con morale: i morti risorgono. Potete aspettarvi un bis. Seth Grahame-Smith ha già scritto prequel e sequel, tanto per non farsi sfuggire niente…